Annullato il concerto di un pianista ucraino filorusso a Bologna | Ma cosa sappiamo davvero delle sue scelte musicali?

Concerto di Romanovsky annullato a Bologna dopo le polemiche sulla sua associazione con il regime russo. La città difende la democrazia! 🎹✋

A cura di Redazione
21 luglio 2025 22:57
Annullato il concerto di un pianista ucraino filorusso a Bologna | Ma cosa sappiamo davvero delle sue scelte musicali? -
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Annullato il Concerto di Alexander Romanovsky a Bologna: La Polemica si Intensifica

Dopo l’annullamento del concerto del maestro Valery Gergiev a Caserta, un’altra cancellazione scuote il panorama musicale italiano. Questa volta è il pianista ucraino Alexander Romanovsky a vedere saltare la sua esibizione, prevista per il prossimo 5 agosto nel suggestivo scenario dei giardini di Porta Europa a Bologna.

La decisione, presa dal sindaco Matteo Lepore in collaborazione con Unipol e Musica Insieme, è il risultato di crescenti pressioni politiche e sociali. Il senatore di Azione, Marco Lombardo, ha evidenziato la tempestività dell’azione, sottolineando che quando la società civile si unisce alle istituzioni, è possibile difendere la democrazia dalle ingerenze straniere. Anche Carlo Calenda ha sostenuto il provvedimento, definendo l’annullamento un segnale positivo contro il putinismo in Italia.

Ma cosa ha scatenato tanto sdegno nei confronti di Romanovsky? Le polemiche si sono intensificate dopo che alcune accuse sono emerse sui social, con il Partito Liberaldemocratico di Bologna che ha messo in luce come il pianista avrebbe suonato sulla bozza delle macerie del teatro di Mariupol, distrutto dalle forze russe. “È inaccettabile che la nostra città garantisca il patrocinio a un artista filorusso”, hanno affermato i membri del partito, puntando il dito contro la possibile banalizzazione del conflitto e l’idoneità di Romanovsky a esibirsi a Bologna.

In un momento di particolare sensibilità riguardo alle attuali tensioni geopolitiche, Bologna si trova quindi al centro di una vivace discussione sulla libertà artistica e sulla responsabilità morale delle istituzioni. Le dichiarazioni forti e le opposte opinioni in merito riflettono una società impegnata a confrontarsi con le implicazioni di accettare artisti associati a regimi controversi.

Con un appello diretto al sindaco, i sostenitori di questa posizione chiedono un intervento deciso: “Annulli l’esibizione di Alexander Romanovsky, lo rispedisca a casa sua o ci restituisca la dignità di Bolognesi”, è il forte messaggio lanciato dalla politica locale. La cancellazione del concerto non è solo un’azione di protesta, ma un tentativo di difendere i valori di una città storicamente orientata verso la democrazia e l’antifascismo.

In questo contesto complesso, l’arte continua a rimanere terreno di scontro e di dialogo, ponendo interrogativi su cosa significhi realmente sostenere la libertà di espressione. A poco più di due settimane dall’evento, Bologna si prepara a fare i conti con le conseguenze di questa decisione, in un atteggiamento che potrebbe influenzare ulteriormente le relazioni culturali tra l’Italia e il mondo.

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