Cortina dopo la frana: accesso garantito | Scopri perché il turismo non deve fermarsi!
Cortina è pronta ad accoglierti! Nonostante la frana, ci sono strade alternative per arrivare. Scopri la bellezza delle Dolomiti e goditi la tua vacanza! ⛰️🌲✨

Cortina d’Ampezzo Rassicura i Turisti: "Strade Alternative Disponibili Dopo la Frana"
VENEZIA – La bellezza di Cortina d’Ampezzo non è in discussione, nemmeno dopo la recente frana che ha colpito la zona di San Vito, bloccando la road statale Alemagna. L’Amministrazione comunale ha voluto lanciare un messaggio di tranquillità a cittadini e turisti: “La località è aperta e perfettamente raggiungibile”.
Le autorità locali hanno confermato che, sebbene vi sia una sola strada chiusa, esistono alternative valide per accedere alla meta turistica. Passo Tre Croci, Passo Giau e la Val Pusteria rimangono accessibili, garantendo così la viabilità nonostante l’interruzione del traffico verso sud a causa della Statale 51.
Importanza dell’Informazione Corretta
Siamo nel pieno della stagione estiva, un periodo cruciale per l’economia locale. “È fondamentale che vengano diffuse informazioni chiare, corrette e puntuali”, ha dichiarato il Comune, sottolineando come una pianificazione corretta del viaggio possa semplificare l’accesso a Cortina.
La comunità si sente pronta ad accogliere turisti, escursionisti e famiglie, con tutte le strutture ricettive operanti e una ricca offerta di eventi e attività nella natura. I servizi sono attivi, e il Comune insiste sulla “capacità di godere della bellezza delle Dolomiti in totale tranquillità”.
Il Lavoro di Ripristino Prosegue
Mentre i lavori di sgombero della Statale 51 stanno procedendo con rapidità, è stato avvertito che “per garantire la sicurezza di tutti, la strada resterà chiusa fino a nuova disposizione”. Le autorità monitoreranno costantemente le condizioni meteo e il rischio di ulteriori frane, come stabilito dall’ordinanza di Anas.
Il Comune ha anche espresso rinchiara gratitudine a Regione Veneto, Prefettura di Belluno, Forze dell’ordine, Anas e Protezione Civile per l’impegno dimostrato nei lavori di ripristino.
La Frana di San Vito
La frana che ha colpito San Vito di Cadore è stata significativa, con una colata di detriti di ben 100 metri di lunghezza e alta quattro metri. Fortunatamente, non ci sono stati feriti o veicoli coinvolti. “È un grido d’allarme dalla montagna”, ha detto il consigliere regionale Renzo Masolo, richiamando l’attenzione sulla crescente frequenza e intensità degli eventi franosi, che possono essere attribuiti ai cambiamenti climatici.
Masolo ha messo in luce come “le frane non siano un fenomeno naturale, ma il risultato di un sistema economico e culturale che ha indebolito la montagna”. Il rappresentante di Europa Verde ha esortato a considerare un nuovo patto con le montagne, promuovendo un approccio che unisca rispetto e adattamento alle esigenze ambientali.
Un Chiaro Appello alla Responsabilità Ambientale
Il cambiamento climatico è un tema caldo nella regione, e il consigliere Masolo ha sottolineato che “il rischio per le comunità, le case e le vite umane è reale”. La montagna, secondo lui, non può essere considerata soltanto come una risorsa turistica, ma deve essere custodita e rispettata.
In parallelo a questo dibattito, i Verdi stanno monitorando la situazione dopo un’inchiesta riguardante un inquinamento di gasolio nel torrente Boite, risultato di una cisterna interrata non regolamentata. “È necessario comprendere perché questa cisterna fosse presente”, ha chiesto il consigliere Andrea Zanoni, richiedendo chiarimenti sulle indagini in corso.
Conclusioni
Cortina d’Ampezzo si prepara a ripartire nonostante le difficoltà create dalla frana, con un impegno verso la sicurezza e la sostenibilità. La volontà di ripristinare la normalità e promuovere un turismo responsabile è stata ribadita dalle autorità, affermando che con le dovute informazioni e la pianificazione, i visitatori possono continuare a godere delle meraviglie delle Dolomiti.