Francesca Albanese acclamata all'estero | PerchĂŠ i leader italiani la ignorano?

Francesca Albanese, relatrice ONU, denuncia il silenzio di Meloni e Tajani ma riceve sostegno globale. Scopri le sue parole e il futuro della Palestina! 🌍✊

A cura di Redazione
29 luglio 2025 20:14
Francesca Albanese acclamata all'estero | PerchĂŠ i leader italiani la ignorano? -
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Francesca Albanese: “Meloni e Tajani non mi ricevono, all’estero invece mi abbracciano”

ROMA – In un clima di crescente tensione politica e sociale, Francesca Albanese, relatrice speciale dell’Onu per i Territori palestinesi occupati, ha rilasciato un’intervista all’agenzia Dire, in cui denuncia la mancanza di ascolto da parte dell’attuale governo italiano. “Non sarò ricevuta da Meloni e Tajani” ha dichiarato, evidenziando come, al contrario, in altri paesi venga accolta con affetto e congratulazioni.

Albanese ha presentato alla Camera il suo ultimo rapporto, intitolato ‘Dall’economia dell’occupazione all’economia del genocidio’, sottolineando quanto sia “importante scegliere da che parte stare” in un contesto di crescente scollamento tra i politici e l’opinione pubblica. Mentre in Italia sembra persistere una visione partitica della questione palestinese, “in paesi come Spagna, Slovenia, Sudafrica e Colombia, mi ricevono con abbracci”, ha aggiunto.

Uno dei punti più controversi è la posizione di Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, che ha definito prematuro il riconoscimento dello Stato di Palestina. Albanese ha replicato: “Allora vuole uno Stato unico, e questo significa garantire diritti uguali per tutti.” Queste dichiarazioni arrivano in un momento in cui la consapevolezza internazionale riguardo ai diritti dei palestinesi sembra in crescita.

Albanese ha evidenziato come, dal 7 ottobre 2023, “l’opinione pubblica è cambiata”, sostenendo che stia emergendo la consapevolezza di un progetto di pulizia etnica in corso. “Ci voleva un genocidio per arrivare a questo?” si è chiesta, spostando l’attenzione dal concetto di autodifesa israeliana all’autodeterminazione palestinese.

Di fronte a Montecitorio, un presidio di attivisti ha accolto la relatrice con slogan di solidarietà. “Siamo tutte Francesca Albanese” è stato il grido di chi chiede un cessate il fuoco a Gaza e la sospensione della cooperazione militare con Israele. In questo contesto, il lavoro di Albanese è stato definito “un tributo” da parte di manifestanti che la supportano, nonostante le sanzioni ricevute dagli Stati Uniti.

In un’affermazione forte sulla manipolazione dell’informazione, Albanese ha commentato i video promossi dal ministero degli Affari esteri di Israele, sottolineando come “Israele continua a diffondere notizie false” riguardo alla distribuzione degli aiuti a Gaza. Ha descritto la cosiddetta “Gaza Humanitarian Foundation” come una “trappola della morte”, evidenziando la necessità di un ritorno della presenza delle Nazioni Unite nella regione.

Concludendo la sua intervista, ha ribadito che la guerra permanente contro Hamas non è una soluzione praticabile e ha chiesto a Israele di ritirare le truppe e porre fine all’occupazione, “offrendo indennizzi per tutto il male fatto”. Queste posizioni rappresentano non solo un appello all’azione, ma anche un urlo di verità in un mondo che sembra spesso distratto da altre priorità.

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