Occupazione dell'Autostrada Torino-Bardonecchia | È davvero giusto protestare in questo modo?
Scontri in Val di Susa: occupata l’autostrada Torino-Bardonecchia dai No Tav. Il ministero dell'Interno chiede il dl Sicurezza. 🔥🚧✊

Scontri in Val di Susa: Occupata l’Autostrada Torino-Bardonecchia dai No Tav
ROMA – La tensione è tornata a esplodere in Val di Susa, dove centinaia di manifestanti No Tav hanno occupato l’autostrada Torino-Bardonecchia, bloccando il traffico all’altezza del cantiere dell’autoporto di San Didero. Gli attivisti hanno partecipato alla “Marcia No Tav ai cantieri della devastazione”, un evento che si inserisce nel contesto del Festival Alta Felicità.
Durante la manifestazione, i partecipanti hanno dato fuoco a masserizie e lanciato bombe carta e pietre contro le forze dell’ordine, che hanno cercato di contenere la situazione. Tali atti di violenza hanno suscitato forti reazioni da parte del governo e della società civile.
Le parole del Ministro Piantedosi
Matteo Piantedosi, Ministro dell’Interno, ha commentato duramente l’accaduto: “Quanto accaduto oggi in Val di Susa è semplicemente vergognoso.” Secondo il titolare del Viminale, dietro la facciata di un evento culturale si nasconderebbe un’azione di violenza organizzata contro lo Stato e le sue infrastrutture.
Piantedosi ha sottolineato l’urgenza di un decreto legge sulla sicurezza, affermando che “questi eventi dimostrano non solo la necessità di tali norme, ma anche l’estrema pericolosità di gruppi radicalizzati.” Il ministro ha espresso solidarietà alle forze dell’ordine, evidenziando il rischio corso dagli agenti nel tentativo di mantenere l’ordine pubblico.
La reazione dei sindacati
Anche i sindacati hanno espresso la loro condanna per quanto accaduto. “Gli atti violenti non devono essere sottovalutati,” hanno dichiarato i segretari generali della Filca-CISL nazionale e piemontese, Enzo Pelle e Mario De Lellis. Hanno inoltre evidenziato l’importanza di coinvolgere maggiormente le comunità locali nei progetti di grandi opere, per prevenire tensioni e danni alle relazioni sociali.
Il comunicato dei sindacalisti ha evidenziato che “la realizzazione della nuova linea ferroviaria porterà benefici ambientali significativi,” auspicando un trasferimento di merci e persone dalla gomma alla rotaia. La solidarietà espressa verso le forze dell’ordine e i lavoratori coinvolti è un segnale di unità in un momento di crescente conflitto.
Conclusioni
Mentre la Val di Susa continua a essere teatro di scontri tra attivisti e forze dell’ordine, la situazione rimane tesa. Il governo e i sindacati si trovano a dover affrontare la crescente disobbedienza civile, suggerendo che la strada verso una risoluzione pacifica di queste rivendicazioni sociali è ancora lunga e complessa. La salute e la sicurezza dei cittadini, insieme al rispetto delle norme, saranno sempre al centro del dibattito politico e sociale.