Trump minaccia dazi del 100% alla Russia | Il Cremlino ha davvero le ore contate?
Trump avverte la Russia: se non si ferma, dazi del 100% in arrivo. Un ultimatum di 50 giorni per la pace in Ucraina 🚨💥 Scopri di più!

Trump minaccia dazi al 100% contro la Russia: “Putin delude, parla di pace ma bombarda di notte”
ROMA – In un passo deciso e provocatorio, l’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha lanciato un ultimatum di 50 giorni al Cremlino. Se Vladimir Putin non raggiungerà un accordo di pace con l’Ucraina, Washington imporrà “dazi fino al 100%” su tutti i beni russi e su quelli provenienti da Paesi che continuano a commerciare con Mosca.
Questo annuncio è stato dato da Trump durante un incontro alla Casa Bianca con il segretario generale della NATO, Mark Rutte. Con toni decisamente duri, Trump ha espresso la sua delusione nei confronti del presidente russo, affermando: “Pensavo avremmo già un accordo. Invece, niente. Parla di pace, poi bombarda di notte. Non possiamo accettarlo.”
Strategia a tenaglia
La minaccia di dazi non si limita solo ai prodotti russi. Trump ha chiarito che verranno imposti anche “dazi secondari” a tutte le nazioni che continuano a fare affari con Putin. Questa strategia di isolamento è destinata a colpire direttamente la Russia, scoraggiando al contempo ogni forma di supporto economico da parte di terzi. L’ex presidente ha dichiarato: “Utilizzo il commercio per molte cose. È un ottimo strumento per risolvere i conflitti.”
Armi per l’Ucraina a carico degli europei
Durante la stessa dichiarazione, Trump ha menzionato l’invio di sistemi di difesa aerea Patriot all’Ucraina, specificando tuttavia che i costi saranno sostenuti dagli alleati europei. Questa affermazione segna un ritorno alla sua politica di lungo corso, che mira a ridurre l’impegno finanziario diretto degli Stati Uniti nei conflitti esteri.
Secondo fonti del giornale spagnolo El País, Trump starebbe progettando di rendere strutturale l’uso dei dazi come strumento di pressione internazionale in situazioni di conflitto, riproponendo la sua visione di una diplomazia “coercitiva ma negoziabile”.
Possibili ripercussioni per l’Europa
Con l’introduzione di dazi secondari, le conseguenze potrebbero estendersi anche all’Europa, in particolare se alcuni Stati membri continuano a intrattenere relazioni commerciali con Mosca. Attualmente, la Commissione europea non ha rilasciato alcuna reazione ufficiale, ma voci diplomatiche a Bruxelles suggeriscono la possibilità di un potenziale scontro tra Washington e l’UE, soprattutto se le misure dovessero colpire indirettamente le aziende europee.
In un contesto geopolitico sempre più complesso, la decisione di Trump di utilizzare il commercio come strumento di pressione sta già sollevando preoccupazioni e interrogativi non solo negli Stati Uniti, ma anche oltreoceano.