USA abbandonano l'Unesco per la terza volta | È davvero una missione America First?

Gli Stati Uniti si ritirano dall'Unesco, criticando le sue politiche "woke". Scopri le implicazioni di questa scelta storica 🇺🇸📚🌍

A cura di Redazione
22 luglio 2025 16:11
USA abbandonano l'Unesco per la terza volta | È davvero una missione America First? -
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Gli Stati Uniti Abbandonano di Nuovo l’Unesco: Critiche all’Agenda “Globalista e Ideologica”

ROMA – Gli Stati Uniti hanno annunciato il loro ritiro dall’Unesco, l’agenzia delle Nazioni Unite dedicata alla cultura e all’istruzione. La notizia, comunicata dal Dipartimento di Stato americano, segna un nuovo capitolo nelle relazioni tra Washington e questa istituzione internazionale. La portavoce del dipartimento, Tammy Bruce, ha sottolineato che l’Unesco promuove “cause sociali e culturali divisive”, sostenendo una visione che contrasta con la politica estera del presidente Trump, definita “America First”.

Questa decisione rappresenta un severo colpo per l’Unesco, che ha la sua sede a Parigi e fu fondata dopo la Seconda Guerra Mondiale per favorire la pace attraverso la cooperazione internazionale nei settori dell’istruzione, della scienza e della cultura. Con il ritiro che entrerà in vigore nel dicembre 2026, gli Stati Uniti, che attualmente contribuiscono per circa l’8% al bilancio dell’organizzazione, tornano a chiudere un capitolo complesso nella storia delle loro relazioni con enti internazionali.

La controversa posizione di Trump nei confronti dell’Unesco non è una novità. Già in passato, il presidente uscente aveva preso decisioni simili riguardanti altre istituzioni globali. Infatti, aveva ritirato gli Stati Uniti dall’Organizzazione mondiale della sanità e dal Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, affermando che queste organizzazioni non riflettevano gli interessi americani.

La portavoce della Casa Bianca, Anna Kelly, ha dichiarato che il ritiro dall’Unesco è una mossa in linea con le politiche approvate dagli elettori americani, rimarcando l’idea che l’organizzazione rappresenti un’ideologia “woke” totalmente opposta alle politiche di buon senso sostenute dal governo repubblicano.

Questa è la terza volta che gli Stati Uniti decidono di abbandonare l’Unesco. Il primo ritiro risale al 1983, quando Ronald Reagan denunciò pregiudizi anti-occidentali all’interno dell’organizzazione. Dopo un ritorno nel 2003 con George W. Bush, fu nuovamente Trump a ritirarsi nel 2017, citando supposti pregiudizi anti-israeliani.

Nel 2023, sotto la presidenza di Joe Biden, gli Stati Uniti erano tornati a far parte dell’Unesco, segno di un’inversione di rotta rispetto ai governi precedenti. Adesso, con questo ennesimo ritiro, si profila un futuro incerto per la cooperazione culturale globale, evidenziando le crescenti tensioni tra le politiche nazionali e gli ideali di collaborazione internazionale.

Con questo passaggio, si chiude una nuova fase di interazioni tra Stati Uniti e Unesco, con la speranza che future amministrazioni possano ripensare il ruolo del Paese in ambito internazionale e contribuire al dialogo globale piuttosto che ritirarsi in posizioni isolazioniste.

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