12.000 nomi di bambini inascoltati | È tempo di smettere con le giustificazioni e abbracciare la pace?
Zuppi ricorda i 12.000 bambini uccisi in Gaza e Israele, sottolineando l'urgenza di una vera pace. Ogni nome è un appello alla vita e alla fratellanza. 🙏🌍✨

Zuppi legge i 12mila nomi dei bambini uccisi a Gaza e in Israele: “Ogni bimbo è innocente”
BOLOGNA – Nel cuore di Monte Sole, un momento di raccoglimento ha evocato il dolore di circa 12.000 bambini vittime del conflitto israelo-palestinese. L’arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza Episcopale Italiana, Matteo Zuppi, ha preso parte a questa cerimonia toccante, esprimendo la sua ferma convinzione che ogni bambino “è innocente”.
Durante l’evento, Zuppi ha pronunciato uno a uno i nomi delle piccole vittime, sia di quelle uccise il 7 ottobre, sia di quelle in Gaza. “Ogni persona è un nome. Oggi li ricordiamo perché nessuno può essere mai un numero, una statistica”, ha dichiarato l’arcivescovo, invitando i presenti a riflettere sulla responsabilità di preservare la vita e promuovere la pace.
“Dobbiamo prendere le distanze dalla follia omicida di Hamas”, ha asserito Zuppi. Le sue parole rispecchiano la necessità di un impegno collettivo per trovare soluzioni pacifiche, cominciando da un reale cessate il fuoco. Il cardinale ha sottolineato che la liberazione degli ostaggi e il rispetto dei diritti umani devono guidare ogni azione, affinché non si ripetano altre tragedie.
Il grido dei bambini e la ricerca della pace
Il luogo stesso della commemorazione, Monte Sole, simbolo di violenza storica e di speranza, è stato presentato come un crocevia tra “tenebre e luce, morte e vita”. Zuppi ha tratteggiato un parallelo tra il sangue di innocenti versato in passato e quello dei bambini odierni, affermando: “Sentiamo la voce del sangue di nostro fratello che grida da tanti suoli della terra”. Qui, il cardinale ha invitato i partecipanti a considerare due domande fondamentali, riprendendo il dialogo biblico tra Dio e Caino: “Dov’è tuo fratello? Che hai fatto?”
Zuppi ha così esortato a trasformare il dolore collettivo in “seme di pace e inizio di una fraternità ritrovata”. Il suo intervento richiama tutti a impegnarsi nella diplomazia e nel dialogo, preservando i diritti fondamentali e ascoltando il grido di chi soffre.
Una preghiera di speranza
“La preghiera non ci porta fuori dal mondo, ma dentro”, ha ribadito Zuppi, sottolineando l’importanza del cammino interiore per affrontare la sofferenza. Con una forte enfasi sulla fragilità umana, ha esortato a rispondere alle ingiustizie con lacrime di commozione e decisioni lungimiranti. “Non c’è classifica nel dolore – siamo qui per chiedere che ogni persona, a cominciare dai più piccoli, non perda la vita per colpa di suo fratello”.
In conclusione, il cardinale ha fatto un appello a superare divisioni e polarizzazioni, sottolineando che “l’egoismo e il rancore distruggono la fratellanza”. Il suo messaggio è chiaro: è tempo di ascoltare, di unirsi e di lavorare per un futuro di pace. La celebrazione a Monte Sole non è solo un ricordo di chi non c’è più, ma un invito a costruire insieme un domani migliore.