500.000 in piazza a Tel Aviv | La guerra finirà davvero?
Circa un milione di israeliani in protesta contro la guerra e per il rilascio degli ostaggi. Scopri cosa sta succedendo a Tel Aviv! ✊🇮🇱

Proteste di Massa a Tel Aviv: 500.000 Manifestanti Richiedono un Accordo per gli Ostaggi
In un evento senza precedenti, circa 500.000 persone hanno preso parte a una manifestazione a Tel Aviv, lunedì 17 agosto, per protestare contro l’andamento della guerra a Gaza e reclamare un accordo per il rilascio degli ostaggi in mano a Hamas. Nel contesto di uno sciopero generale che ha visto coinvolti oltre un milione di cittadini israeliani, la giornata ha evidenziato una crescente insoddisfazione nei confronti della strategia del governo.
“Li vogliamo indietro”: questo uno degli slogans più ascoltati fra i manifestanti, organizzati dal Forum delle famiglie degli ostaggi e dal Consiglio di Ottobre, che rappresentano i familiari delle vittime degli attacchi di Hamas del 7 ottobre 2023. Le strade e le autostrade sono state bloccate, mentre centinaia di negozi e enti hanno deciso di chiudere le loro attività in segno di protesta.
Una Richiesta di Pace
Dietro a questa imponente mobilitazione si trova l’urgenza di giungere a una conclusione pacifica del conflitto. Gli organizzatori hanno lanciato lo sciopero con l’intento di “salvare vite” e di fare pressione sul governo per una rapida liberazione degli ostaggi, che si stima siano ancora una cinquantina, di cui 20 potrebbero essere vivi. Con il recente annuncio di una nuova offensiva militare a Gaza da parte dell’esercito israeliano, le ansie per il destino degli ostaggi sono aumentate notevolmente.
Interventi Polizieschi e Reazioni
La risposta della polizia israeliana non si è fatta attendere: decine di manifestanti sono stati arrestati e sono stati utilizzati cannoni ad acqua per disperdere le folle, specialmente a Gerusalemme, dove centinaia di dimostranti bloccarono la Begin Highway. Le tensioni tra manifestanti e polizia mostrano un paese diviso sulla questione, con una crescente richiesta di un cambiamento nelle politiche del governo.
La Voce di Herzog e della Società Civile
Nonostante le tensioni, la manifestazione ha ricevuto un significativo supporto. Il leader del sindacato Histadrut, Arnon Bar-David, e il presidente Isaac Herzog si sono uniti ai manifestanti, esprimendo solidarietà e ribadendo la necessità di riportare a casa tutti gli ostaggi. Herzog ha sottolineato che l’intero Paese condivide questo desiderio, unendo le forze per un obiettivo comune.
La Risposta di Netanyahu
In netto contrasto, il Primo Ministro Benjamin Netanyahu ha criticato le manifestazioni, avvertendo che manifestare per la fine della guerra senza sconfiggere Hamas potrebbe portare a futuri attacchi come quelli del 7 ottobre. “Non possiamo garantire il rilascio degli ostaggi senza un’azione decisiva contro Hamas”, ha affermato, esprimendo preoccupazioni per le conseguenze delle attuali proteste.
Conclusioni
L’enorme partecipazione delle persone e il loro messaggio chiaro di voler porre fine alla guerra e raggiungere un accordo per il rilascio degli ostaggi rappresentano un importante indicatore della tensione sociale in Israele. Con il futuro degli ostaggi ancora incerto e le misure militari in aumento, le voci dei cittadini si fanno sempre più forti nel richiedere un cambiamento nel modo in cui il governo affronta la crisi in corso.