Bambini a Gaza ignorati | La verità choc che nessuno vuole ascoltare

Medici a Gaza costretti a rifiutare cure cruciali ai bambini malnutriti. Scopri la drammatica situazione e come puoi aiutare. 🌍💔👶

A cura di Redazione
14 agosto 2025 20:44
Bambini a Gaza ignorati | La verità choc che nessuno vuole ascoltare -
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I medici a Gaza costretti a non curare i bambini malnutriti oltre i 6 anni

ROMA – La situazione di emergenza sanitaria a Gaza sta raggiungendo proporzioni disastrose, con i medici costretti a fare scelte strazianti. Secondo il presidente di Palmed Italia Onlus, Raed Almajdalawi, “i medici a Gaza sono costretti a una pratica terribile: quando vengono portati i bambini malnutriti, devono rimandare a casa quelli dai sei anni in su.” Queste decisioni difficili sono dettate dalla carenza di farmaci e cibo speciale, vitali per la salute dei piccoli pazienti.

Nelle ultime ore, il ministero della Sanità ha aggiornato il bilancio delle vittime della fame a 239 persone, tra cui 106 bambini. La denuncia delle organizzazioni non governative è forte e chiara: il blocco degli aiuti umanitari, attivo dal 2 marzo, sta causando una crisi senza precedenti. “A Gaza non entra nulla”, afferma Almajdalawi, resistente alla barbarie dalla sua posizione di radiologo in Italia, mentre cerca di sensibilizzare l’attenzione su una crisi che si fa sempre più acuta.

“Il lancio degli aiuti dal cielo è inutile e rischioso,” puntualizza infatti il presidente di Palmed. Anche se il governo italiano ha avviato operazioni di aiuto aereo, l’Onu e altre ong hanno esortato a premere affinché il governo israeliano permetta l’accesso terrestre dei convogli. Un rapporto di Euromed Rights sottolinea che gli aiuti aerei rappresentano solo lo 0,4% del fabbisogno della popolazione.

Le condizioni negli ospedali di Gaza continuano a deteriorarsi. Almajdalawi segnala gravi penurie di forniture mediche: “Negli ospedali sta terminando tutto,” spiega, elencando la mancanza di aghi, flaconi per flebo, garze e persino macchinari fondamentali per le cure. La situazione è così critica che le infezioni da malnutrizione stanno portando a amputazioni, e i pazienti oncologici e i dializzati sono rimasti senza assistenza.

Un aspetto allarmante è rappresentato dalla crescente malnutrizione nell’infanzia: “C’è un altro rischio: oltre una certa soglia di malnutrizione, l’organismo non accetta più cibo,” avverte Almajdalawi, sottolineando la necessità di interventi tempestivi e mirati.

Le stime di UNICEF e del World Food Programme parlano di circa 500mila persone, ovvero un quarto della popolazione di Gaza, sull’orlo della carestia. Ma il dramma non finisce qui: “Soffro per ogni vittima di Gaza,” aggiunge il presidente di Palmed, ricordando che dietro a quei numeri ci sono vite umane che meritano dignità e sicurezza.

Il sistema sanitario di Gaza, riconosce Almajdalawi, è non funzionante dal 2006 a causa di un embargo che limita fortemente la formazione e l’aggiornamento di professionisti. “Palmed Italia lavora per offrire corsi di formazione e aggiornamento,” ma il blocco delle forniture ha reso difficile anche l’assistenza sanitaria di base.

In quest’ottica, Palmed ha avviato nel 2024 il progetto di invio di delegazioni medico-sanitarie, contribuendo a far avanzare la formazione di giovani medici. Tuttavia, le limitazioni imposte da Israele hanno ostacolato questi sforzi, frustrando i piani di aiuto e supporto.

“Ogni vittima è una persona che meriterebbe di vivere in dignità e sicurezza,” conclude Almajdalawi, lanciando un appello a una comunità internazionale che spesso rimane silenziosa di fronte a una crisi umanitaria in costante deterioramento. La sua testimonianza mette in luce una realtà drammatica che necessita di un’urgente azione collettiva, affinché a Gaza si possa tornare a sperare in un futuro migliore.

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