Draghi rivela: l'Europa è diventata una “spettatrice impotente” | Scopri perché il nostro futuro è a rischio!

Draghi avverte l’Europa: impotente e spettatrice nella crisi globale. Un destino da invertire per cenere di valori perduti. ⚠️🌍✨

A cura di Redazione
22 agosto 2025 19:07
Draghi rivela: l'Europa è diventata una “spettatrice impotente” | Scopri perché il nostro futuro è a rischio! -
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Draghi accusa l’Europa di impotenza: “Marginale e spettatrice nei grandi eventi globali”

RIMINI – In un discorso di forte impatto, Mario Draghi si è rivolto ai leader europei, denunciando l’attuale marginalità dell’Unione Europea nei confronti delle sfide globali. L’ex premier italiano ha aperto il Meeting di Comunione e Liberazione nella giornata di ieri, sottolineando con toni allarmati il pericolo di una Europa che ha ceduto il passo a potenze esterne, lasciando il proprio destino nelle mani di altri.

“Un’Europa ai margini” è stata l’immagine evocata da Draghi, un’Europa ridotta al ruolo di spettatrice di fronte a crisi come quella in Ucraina, al conflitto a Gaza e alle decisioni economiche imposte dagli Stati Uniti. L’ex presidente della BCE non ha risparmiato critiche, affermando che l’illusione di una ‘potenza UE’ è ormai evaporata.

L’illusione della potenza economica

Secondo Draghi, l’Unione Europea ha a lungo creduto che la sua dimensione economica fosse sufficiente a garantirle un potere geopolitico. “Quest’anno sarà ricordato come l’anno in cui questa illusione è evaporata”, ha dichiarato, avvertendo che l’Europa sta perdendo il controllo delle sue stesse sorti. L’invito ad una trasformazione dell’Unione è netto: “Deve mutare anche la sua organizzazione politica affinché possa nuovamente rivestire un ruolo da protagonista.

Critiche ai dazi e al ruolo in Ucraina

Draghi ha espresso il suo disappunto riguardo ai dazi imposti dagli Stati Uniti, che hanno costretto l’Europa ad adeguarsi a politiche sfavorevoli. Nonostante il significativo contributo europeo alla guerra in Ucraina, l’Unione ha mantenuto un “ruolo abbastanza marginale nei negoziati per la pace”. L’ex premier ha sottolineato che la spesa militare, imposta dagli Stati Uniti, è stata decisa senza un adeguato input da parte europea.

La Cina come nuova potenza

L’analisi non si è fermata qui: mentre l’Europa resta indietro, “la Cina ha apertamente sostenuto lo sforzo bellico della Russia” e ha intensificato la sua presenza economica in Europa. Draghi ha avvertito che il gigante asiatico sta utilizzando le sue risorse per rendere l’Europa sempre più dipendente, minando così le fondamenta del potere europeo.

Una Europa spettatrice dei conflitti

L’ex premier ha anche commentato la situazione in Medio Oriente, affermando che “L’Europa è stata spettatrice anche quando i siti nucleari iraniani venivano bombardati e il massacro di Gaza si intensificava.” Questi eventi, secondo Draghi, dimostrano l’incapacità dell’Europa di esercitare un potere geopolitico nonostante la sua ricchezza economica.

La sfida dei valori fondativi

Infine, Draghi ha sollevato una questione cruciale: “È importante chiedersi quale sia realmente l’oggetto dello scetticismo nei confronti dell’Europa.” Secondo lui, non si tratta di una crisi dei valori fondativi europei, come democrazia e indipendenza, ma piuttosto della capacità dell’Unione di difendere questi valori.

Il suo intervento ha suscitato una vivace reazione nella platea, accolta con un’ovazione da parte dei partecipanti del Meeting. Concludendo, Draghi ha richiamato l’attenzione sulla necessità di una ripresa dell’azione politica in Europa, ora più che mai vitale per affrontare le sfide globali con decisione e determinazione.

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