Gaza City: 800.000 Palestinesi in fuga entro il 7 ottobre | Il governo israeliano ha davvero l'ultima parola?
Israele avanza verso Gaza City con piani di evacuazione per 800.000 palestinesi. Tensioni crescenti in Cisgiordania. Scopri tutti i dettagli! ✈️🌍

Israele Verso la Conquista di Gaza City: Ok del Gabinetto di Sicurezza per il Piano di Netanyahu
Roma – Il premier israeliano Benjamin Netanyahu si prepara a una nuova offensiva militare su Gaza City, avendo ricevuto il sostegno dal Gabinetto di sicurezza israeliano durante una riunione che ha durato ben dieci ore. Nonostante gli avvertimenti delle Forze di Difesa Israeliane (IDF), che temono un potenziale disastro umanitario e il rischio per la vita degli ostaggi ancora in mano a Hamas, il piano sembra acquisire slancio.
Un’Operazione Limitata
Secondo il Times of Israel, l’operazione si concentrerà esclusivamente su Gaza City e non interesserà l’intera Striscia di Gaza, come inizialmente dichiarato. Fonti governative indicano che le forze dell’IDF potrebbero successivamente espandere le loro operazioni in altre aree non conquistate.
Aiuti Umanitari a Margine del Conflitto
Nel contesto di questa offensiva, l’ufficio di Netanyahu ha garantito che verranno forniti aiuti umanitari alla popolazione civile al di fuori delle zone di conflitto. L’ambasciatore statunitense in Israele, Mike Huckabee, ha annunciato l’ampliamento della Fondazione umanitaria per Gaza, aumentando i siti di distribuzione da tre a sedici, per fronteggiare una pianificata evacuazione.
Condizioni per la Pace: I Cinque Punti Ineludibili
La maggioranza dei membri del governo israeliano ha espresso supporto per cinque condizioni necessarie al termine delle ostilità con Hamas: disarmo di Hamas, ritorno degli ostaggi, smilitarizzazione della Striscia e controllo di sicurezza israeliano sulla stessa. Un punto controverso è l’esclusione dell’Autorità Nazionale Palestinese, che potrebbe far sentire Israele isolato nella futura governance di Gaza.
Controllo vs Occupazione
Nella dichiarazione del Gabinetto di sicurezza non compare il termine “occupazione”; piuttosto, si parla di “prendere il controllo”. Questo linguaggio, secondo fonti israeliane, è utilizzato per evitare responsabilità legali relative alla gestione civile a Gaza. Tuttavia, esperti avvertono che la distinzione è puramente formale e la realtà si avvicina a un regime militare completo.
La Questione degli Ostaggi e la Minaccia di Hamas
Attualmente, l’IDF controlla circa il 75% della Striscia di Gaza, evitando di entrare nelle aree dove si ritiene siano nascosti la maggior parte degli ostaggi. La minaccia di Hamas di eseguire rappresaglie sui sequestrati in caso di avanzamento delle truppe israeliane aggiunge una drammatica complessità alla situazione già tesa.
Pianificazione dell’Evacuazione
Il piano prevede che circa 800.000 palestinesi, già sfollati molte volte durante il conflitto, devono evacuare Gaza City entro il 7 ottobre 2025. Le IDF lanceranno la loro offensiva terrestre subito dopo, con l’obiettivo di sbarazzarsi di eventuali membri di Hamas rimasti nel territorio.
Aspettative Controverse: Smotrich e la “Cancellazione” dello Stato Palestinese
Alla vigilia di quest’azione, il ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich ha dichiarato al Ofek, un giornale del suo partito, la sua intenzione di “cancellare lo Stato palestinese”, presentando piani per riportare gli insediamenti israeliani in Cisgiordania. Tali dichiarazioni alimentano ulteriormente le incertezze sulla futura gestione della regione e sollevano preoccupazioni riguardo a possibili nuove escalation.
Conclusioni
La situazione nella Striscia di Gaza continua a evolveversi rapidamente, e il piano di Netanyahu rappresenta una nuova fase di un conflitto già intricato e doloroso. Con il termine “occupazione” evitato nel linguaggio ufficiale, il governo israeliano sta tracciando un percorso che potrebbe avere conseguenze a lungo termine per tutti i soggetti coinvolti, ma che solleva interrogativi in merito alla stabilità e alla pace nella regione.