Gaza: Trump prepara un piano drammatico per la pace | Ma le tensioni potrebbero far fallire tutto!
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Oggi “grande riunione su Gaza” alla Casa Bianca: Trump punta a un accordo prima della fine dell’anno
Oggi la Casa Bianca ospiterà una “grande riunione su Gaza”, chiamata dall’amministrazione Trump per discutere le prospettive future della Striscia di Gaza. Steve Witkoff, inviato speciale degli Stati Uniti in Medio Oriente, ha condiviso dettagli della riunione, dichiarando che l’amministrazione sta preparando un “piano molto completo” per il post-conflitto.
Sebbene manchino dettagli specifici, Witkoff ha sottolineato che “la gente vedrà quanto è ampio, quanto sono buone le intenzioni del presidente e quanto riflette le sue motivazioni umanitarie”. Lo scorso febbraio, Trump aveva descritto Gaza come una potenziale “Riviera del Medio Oriente”, auspicando una trasformazione della regione in una destinazione turistica.
Attesa di un accordo prima della fine dell’anno
Questo incontro arriva in un momento cruciale, dopo un ulteriore stallo nelle negoziazioni e l’adesione di Hamas all’ultima proposta di cessate il fuoco. Witkoff ha accusato l’organizzazione palestinese di ritardare le trattative, evidenziando che “Israele sta esercitando un’enorme pressione su di loro”.
“Penso che ci debba essere un accordo”, ha affermato Witkoff. Un aspetto significativo della discussione sarà il rilascio degli ostaggi, con Witkoff che auspica un riequilibrio, in cui “un numero proporzionale di prigionieri palestinesi verrebbe rimandato a casa”.
Nonostante Trump si aspetti la fine delle ostilità tra due o tre settimane, Witkoff ritiene che “raggiungeremo un accordo… sicuramente prima della fine dell’anno”. Il messaggio è chiaro: “È una guerra… Hamas ha tenuto in ostaggio quella regione per troppo tempo, ed è ora che finisca.”
Tensioni in Israele e mancanza di dialogo
Nel frattempo, la situazione in Israele si complica. Le manifestazioni, con circa 350mila persone in piazza per chiedere il rilascio degli ostaggi, hanno portato a una posizione più rigida da parte del governo. Durante una riunione di gabinetto, il Primo Ministro Netanyahu ha dichiarato che “tutto è iniziato a Gaza e tutto finirà a Gaza”, escludendo al momento qualsiasi discussione su una tregua.
Netanyahu ha ribadito il suo impegno a impedire la creazione di uno Stato palestinese, affermando: “Ho detto che avremmo costruito e mantenuto parti della nostra terra, della nostra patria, e lo stiamo facendo”. Queste dichiarazioni evidenziano la complessità della situazione e la difficoltà nel trovare un terreno comune per la pace.
Con tensioni sia in Israele sia nella Striscia di Gaza, la riunione alla Casa Bianca rappresenta un tentativo cruciale di mediazione in un conflitto che dura da anni, mentre gli sforzi per raggiungere un accordo sono più urgenti che mai.