Israele lancia un piano di occupazione a Gaza | Ma cosa si nasconde dietro il consenso della comunità internazionale?
Israele avanza nel piano di occupazione di Gaza City, generando scalpore e dibattiti. La situazione si fa sempre più tesa e preoccupante! 🇮🇱🔥

Lo Stato Maggiore di Israele Approva il ‘Piano di Occupazione’ di Gaza
Roma, 13 agosto 2025 – Il conflitto israelo-palestinese registra un nuovo capitolo drammatico: lo Stato Maggiore israeliano ha ufficialmente approvato un piano di conquista di Gaza City, un passo deciso dal governo del premier Benjamin Netanyahu. Questa escalation è stata confermata dal tenente generale Eyal Zamir, capo di Stato Maggiore delle IDF, durante un incontro con il Forum dello Stato Maggiore e rappresentanti dei servizi segreti Shin Bet.
L’annuncio giunge in un momento di crescente violenza nella regione, con l’ultimo bombardamento aereo a Gaza City che ha causato la morte di dodici persone nel quartiere di Zeitoun. L’emittente Al Jazeera ha riportato che gli attacchi hanno colpito anche i quartieri di Sabra e Sheikh Radwan, segnando quelle che sembrano essere “movimenti preparatori” per un’operazione su larga scala.
Le operazioni militari israeliane si concentrano sulla presunta presenza di leader e forze di Hamas a Gaza City, dove l’esercito sostiene che si trovino i vertici del gruppo. Secondo la Protezione civile di Gaza, gli attacchi recenti sono stati “molto pesanti”, colpendo anche strutture civili, inclusi grattacieli.
Critiche e Tensioni Internazionali
Questa approvazione del piano militare arriva in un contesto di tensione diplomatica. Fonti egiziane hanno riferito che i leader di Hamas sono giunti al Cairo per “colloqui preliminari” su una possibile tregua temporanea, un’indicazione di come il dialogo stia cercando di tenere il passo con l’escalation militare. Tuttavia, le reazioni in Israele non sono unanimi: parte dell’opinione pubblica, inclusi i familiari degli ostaggi ancora in mano a Hamas, esprime contrarietà al piano, temendo che l’escalation possa costare la vita ai loro cari.
Numerosi paesi, tra cui Francia, Germania, Canada, Australia e Arabia Saudita, hanno sollecitato lo Stato di Israele a riconsiderare i propri piani. Gli Stati Uniti si sono detti “in disaccordo” con le azioni di Israele, sottolineando che il piano potrebbe aggravare ulteriormente la situazione.
L’Opinione Pubblica e i Rischi Internazionali
Critiche durissime sono arrivate anche dal primo ministro neozelandese Christopher Luxon, che ha accusato Netanyahu di “aver perso il controllo”. Il bombardamento di Gaza City, secondo Luxon, è un chiaro segnale che il premier israeliano non intende prendere in considerazione le richieste della comunità internazionale.
Intanto, il governo neozelandese sta valutando la possibilità di riconoscere lo Stato di Palestina, seguendo l’esempio di 143 membri dell’Onu, e della comunità internazionale che vede un aumento di consensi verso il riconoscimento. In risposta, il ministro degli Affari Esteri israeliano, Gideon Sa’ar, ha nuovamente ribadito che “Israele non lo permetterà”, evidenziando le sue posizioni intransigenti nei confronti della creazione di uno Stato palestinese.
Conclusioni
La situazione a Gaza continua a rimanere in un equilibrio instabile, con l’escalation militare israeliana che rischia di aggravare ulteriormente le tensioni nella regione. Il processo di pace appare più lontano che mai, mentre la comunità internazionale guarda con preoccupazione lo sviluppo degli eventi. Con il conflitto che si intensifica, resta da vedere come si evolveranno le dinamiche nei prossimi giorni e settimane.