Minacce di morte ai medici | È davvero un ritorno al passato?

Minacce contro il medico Matteo Bassetti per la difesa dei vaccini. Un inquietante segnale di intolleranza nel dibattito scientifico. 🩺💔

A cura di Redazione
19 agosto 2025 11:51
Minacce di morte ai medici | È davvero un ritorno al passato? -
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Minacce a Matteo Bassetti: “Ti uccideremo vaccinatore infame”

Roma, 19 agosto 2025 – La scienza è nuovamente al centro di un acceso dibattito, ma stavolta il tema è oscurato da minacce inquietanti. Il professor Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, ha reso pubblica una lettera minatoria ricevuta via posta elettronica, firmata da un gruppo autodenominato “nazifascisti di destra vera”.

“Ti uccideremo presto perchè sei soltanto uno sporco bastardo comunista vaccinatore infame!!!”, è il contenuto del messaggio che ha allarmato Bassetti e il mondo della medicina. L’epistola è stata condivisa dal diretto interessato sulla sua pagina Facebook, evidenziando le gravissime conseguenze delle polemiche attorno ai vaccini e alla salute pubblica.

Bassetti ha commentato la situazione con un tono di allerta. “Sembra di essere tornati indietro di 4 anni”, ha dichiarato, sottolineando come il clima politico attuale influisca negativamente sui dibattiti scientifici. La reazione del medico è stata tempestiva; poco dopo la ricezione della lettera, ha sporto denuncia alla Digos e alle autorità competenti.

“Continuare a ricevere minacce di morte perché un medico parla di vaccini e dei loro benefici è inaccettabile”, ha aggiunto, mettendo in evidenza non solo le conseguenze personali delle minacce, ma anche i “gravi problemi politici, culturali e sociali” che l’Italia sta affrontando.

Questa vicenda riaccende i riflettori sulla crescente polarizzazione del dibattito pubblico riguardante i vaccini e la disinformazione che circola attorno a essi. In un contesto in cui l’educazione scientifica dovrebbe prevalere, emergono comportamenti estremi che pongono in dubbio la libertà di espressione e di ricerca.

Il caso di Bassetti non è isolato: rappresenta un sintomo di una società in cui le opinioni scientifiche possono scatenare reazioni violente e intimidatorie. A maggior ragione, è essenziale che i professionisti della salute e i cittadini continuino a sostenere la scienza e il dialogo, per combattere contro l’ignoranza e l’intolleranza che minacciano non solo i singoli individui, ma l’intera comunità.

La speranza è che simili episodi non diventino la norma, ma piuttosto catalizzatori per una riflessione profonda sul valore della scienza e sul rispetto per chi la difende.

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