Roma: 120 case recuperate, eppure le occupazioni non si fermano | La veritĂ su una battaglia contro il pregiudizio sociale!
La gestione delle case occupate a Roma: il prefetto Giannini denuncia un'emergenza abitativa. Scopri le proposte per una soluzione efficace! 🏠✨

La Vergogna delle Case Occupate a Roma: Dichiarazioni del Prefetto Giannini
ROMA – L’emergenza abitativa nella capitale italiana si accentua, come evidenziato dal prefetto di Roma, Lamberto Giannini, nel suo intervento alla commissione parlamentare antimafia. Dalla sua nomina nel maggio 2023, sono stati recuperati 120 immobili dell’Ater e quasi 500 dell’Edilizia Residenziale Pubblica (Erp), ma il problema è lungi dall’essere risolto.
Le case liberate dalle forze di polizia vengono, infatti, rioccupate frequentemente prima di essere assegnate ai legittimi assegnatari. Questo fenomeno è particolarmente preoccupante e complica notevolmente la situazione già difficile per il mercato immobiliare sociale della città . “La difficoltà è che servirebbe un’immediata assegnazione di un appartamento che si libera”, ha spiegato Giannini, sottolineando la mancanza di abitabilità immediata di molti immobili.
Allarmante è la strategia di alcuni occupanti, che utilizzano donne incinte e madri con bambini per ostacolare gli sgomberi, rendendo ulteriormente complesso il ripristino della legalità . “Non è immediatamente facile fare uno sgombero”, ha aggiunto il prefetto, mettendo in evidenza le sfide operative delle forze dell’ordine in queste situazioni.
Giannini ha chiarito che non esiste alcuna forma di tolleranza nei confronti delle occupazioni abusive. “Questa emergenza abitativa esiste e va affrontata” ha affermato, proponendo l’idea di una maggiore conoscenza e gestione del patrimonio immobiliare in capo al Comune e all’Ater. Per lui, è essenziale garantire la messa in sicurezza degli immobili, spesso segnalati come problematici anche dalle persone che vivono nelle vicinanze.
Un aspetto cruciale del discorso del prefetto riguarda le modalità di assegnazione degli immobili. Giannini ha suggerito un nuovo approccio, stabilendo criteri specifici per le assegnazioni: “Un 70% a persone particolarmente indigenti, un 20% come studentato e un 10% ai familiari delle forze dell’ordine che non hanno stipendi brillanti”. Questa proposta punta a creare un “circuito virtuoso” che favorisca la legalità e riduca il rischio di abbandono delle abitazioni.
La situazione delle case occupate a Roma è quindi complessa e richiede interventi immediati, mirati non solo alla sanzione delle occupazioni abusive, ma anche alla creazione di soluzioni abitative che rispondano ai bisogni reali della popolazione. La sfida è ardua, ma secondo Giannini, con l’impegno adeguato, è possibile migliorare la qualità della vita per i cittadini romani.