Sgomberato il Leoncavallo in meno di due ore | Il governo sta davvero ripristinando la legalità?

Sgomberato il Leoncavallo a Milano: un'ora e mezza per chiudere una lunga storia di illegalità. Le reazioni politiche non tardano. Scopri di più! 🚨🏙️

A cura di Redazione
21 agosto 2025 13:29
Sgomberato il Leoncavallo in meno di due ore | Il governo sta davvero ripristinando la legalità? -
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Milano, sgomberato il centro sociale Leoncavallo: un capitolo chiuso dopo oltre vent’anni di occupazione

Milano, 21 agosto 2025 – Il segnale è stato chiaro e netto: “Sono arrivati! Ci stanno sgomberando!” Ma alla fine, ilgrido di protesta lanciato dal centro sociale Leoncavallo non ha impedito la chiusura di un capitolo lungo vent’anni. Questa mattina, le forze dell’ordine hanno portato a termine, senza resistenza, un’operazione di sgombero che ha restituito l’immobile di via Watteau alla proprietà, segnando la conclusione di una vicenda legata a una lunga storia di occupazione.

Il Leoncavallo, un simbolo della lotta sociale a Milano dal 1994, è stato sgomberato a seguito di un’ingiunzione in sospeso dal 2003, e rinviato ben 130 volte. La prefettura ha sottolineato che questa operazione da un lato evita ulteriori azioni risarcitorie nei confronti dello Stato, dall’altro segna la fine di una stagione di illegalità. Infatti, la Corte d’Appello di Milano aveva stabilito che il Ministero dell’Interno dovesse risarcire oltre 3 milioni di euro per il ritardo nel rilascio dell’immobile.

Il ministro degli Interni, Matteo Piantedosi, ha definito lo sgombero come un passo fondamentale verso il ripristino della legalità. Le parole del vicepremier Matteo Salvini hanno risuonato in modo simile: “Decenni di illegalità tollerata dalla sinistra, ora finalmente si cambia”. Con un tono trionfante, i rappresentanti del governo hanno annunciato la determinazione del loro operato: “Tolleranza zero verso le occupazioni abusive”, ha aggiunto Piantedosi.

Tuttavia, non sono mancate le reazioni avverse all’operazione. Nicola Fratoianni di Alleanza Verdi e Sinistra ha criticato lo sgombero come un attacco alle realtà culturali e sociali che il Leoncavallo ha rappresentato per anni: “Si sgombra un luogo che ha dato vita alla politica dal basso”. Critiche simili sono arrivate anche dal Partito Democratico, che ha definito la scelta del Ministro “grave” e “strumentale”.

Il Leoncavallo, che ha visto passare generazioni di artisti, attivisti e militanti, è stato per molto tempo un centro nevralgico per la socializzazione nella città. Nella sua storia recente, è stata una culla di iniziative sociali e culturali, ma ha anche affrontato pesanti tensioni e conflitti con le autorità, le quali hanno cercato più volte di sgomberarlo.

In conclusione, ciò che resta oggi è un buco nella realtà culturale milanese, un immobile vuoto dove una volta si trovava un laboratorio di idee e di progetti collettivi. Resta ora da vedere come Milano affronterà la perdita di un luogo così emblematico e se nuove realità simili emergeranno in futuro.

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