Un pranzo da incubo in spiaggia | Le assurde regole che stanno facendo infuriare le famiglie!

Scopri l'assurda vicenda di una famiglia costretta a gettare il pranzo in un lido di Castel Volturno. Un caso che fa riflettere! 🍕🏖️

A cura di Redazione
04 agosto 2025 14:30
Un pranzo da incubo in spiaggia | Le assurde regole che stanno facendo infuriare le famiglie! -
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Villaggio Coppola: famiglia costretta a gettare il pranzo per un divieto assurdo

Castel Volturno, 4 agosto 2025 – Un episodio sconcertante si è verificato domenica 3 agosto presso il lido Villaggio Coppola, dove un addetto alla sicurezza ha costretto una famiglia a buttare il pranzo preparato a casa. “L’addetto alla sicurezza ci ha fatto buttare il pranzo portato da casa,” è la denuncia che ha fatto il giro dei social, sollevando interrogativi sulla legittimità di tali pratiche nei lidi balneari.

La famiglia, composta da madre e tre figli, ha pagato regolarmente un ingresso di 25 euro per accedere allo stabilimento. Tuttavia, quando hanno cercato di consumare un semplice pranzo, a base di pasta all’insalata, sono stati subito fermati. “Non è possibile consumare cibo portato da casa,” ha affermato l’addetto, costringendo i malcapitati a gettare il proprio pasto e acquistare una pizza al bar dello stabilimento.

A denunciare l’accaduto è stato il deputato di Alleanza Verdi Sinistra, Francesco Emilio Borrelli, che ha condiviso l’esperienza della famiglia sui social. Borrelli non ha risparmiato le critiche ai cartelli e alle regole che, a suo avviso, limitano il diritto degli utenti. “C’è bisogno di chiarezza: gli stabilimenti balneari possono far pagare solo i servizi,” ha affermato. Aggiungendo che “la spiaggia è un bene pubblico”, ha richiamato l’attenzione su normative che dovrebbero tutelare l’accesso al mare senza restrizioni arbitrarie.

Le segnalazioni di divieti eccessivi nei lidi balneari sembrano essere in aumento. Cartelli che vietano l’introduzione di cibo e bevande stanno diventando la norma, limitando le opzioni per le famiglie, specialmente quelle con un budget ridotto. “Non posso accettare di dover spendere di più per un pranzo al bar,” ha dichiarato la madre della famiglia, evidenziando la difficoltà economica che tali pratiche possono comportare.

A seguito della denuncia, Borrelli ha già contattato la Guardia di Finanza per approfondire la questione. “Sullo scontrino della pizza, tra l’altro, campeggia la scritta ‘non fiscale’,” un dettaglio che potrebbe sollevare ulteriori interrogativi sulla trasparenza commerciale dello stabilimento.

Questo episodio pone un interrogativo cruciale su quale sia la vera natura di un lido balneare: luoghi di svago e relax, o spazi riservati a pratiche commerciali che penalizzano i consumatori? Resta da vedere quali misure verranno adottate per garantire il rispetto dei diritti dei fruitori delle spiagge italiane.

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