53.000 firme contro la caccia | Gli animalisti sfidano il governo e la lobby dei cacciatori!

Le associazioni animaliste presentano 53mila firme al Senato per abolire la caccia e proteggere gli animali. Un segnale forte per la biodiversità! 🐾✋🌍

A cura di Redazione Redazione
19 settembre 2025 18:39
53.000 firme contro la caccia | Gli animalisti sfidano il governo e la lobby dei cacciatori! -
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Caccia, le associazioni animaliste presentano al Senato oltre 53mila firme per l’abolizione

Roma, 19 settembre 2025 – Una mobilitazione senza precedenti ha portato oggi alla consegna delle 53mila firme raccolte per una proposta di Legge di iniziativa popolare mirata all’abolizione della caccia. L’iniziativa, promossa da otto significative associazioni animaliste tra cui Animalisti Italiani, LAV e ENPA, è stata presentata al Servizio Assemblea del Senato, tankando un traguardo raggiunto in tempi record.

Un consenso che va oltre le aspettative

Il considerevole numero di firme è stato raccolto in meno di due mesi, un risultato sorprendente considerando che la raccolta era prevista per un periodo di sei mesi. La riuscita dell’iniziativa è indicativa della crescente sensibilità dei cittadini verso la tutela della fauna selvatica e dell’ambiente, in un contesto in cui le leggi sulla caccia sembrano essere sempre più permissive. “Siamo molto orgogliosi del risultato raggiunto”, hanno affermato le associazioni promotrici, sottolineando l’importanza di un intervento legislativo che tuteli animali come orsi e lupi.

Un contesto legislativo preoccupante

La proposta di legge arriva in un momento critico, mentre il Senato discute il Disegno di Legge “Sparatutto” voluto dal Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida. Questa legge potrebbe introduce emendamenti che peggiorerebbero ulteriormente la situazione, come l’autorizzazione alla caccia sulle spiagge. Le associazioni animaliste avvertono che tali misure potrebbero compromettere la biodiversità, in contraddizione con le normative europee di tutela ambientale.

La risposta del mondo animalista

Le critiche si concentrano anche sulla retorica adottata dai cacciatori, i quali si definiscono ambientali, con l’intento di giustificare le loro azioni. “I cacciatori si autodefiniscono ‘bioregolatori’, ma la realtà è ben diversa”, affermano le associazioni animaliste. Ogni apertura alla caccia, specialmente in aree cruciali come i valichi montani, rischia di avere conseguenze devastanti per le rotte migratorie degli uccelli e per la fauna selvatica.

Una valenza simbolica e pratica

La campagna congiunta #STOPCACCIA, che ha visto la partecipazione di noti esponenti del mondo animalista durante la consegna delle firme, rappresenta un chiaro segnale di disapprovazione rispetto alla crescita della caccia. “Non vogliamo più vedere animali selvatici trucidati per piacere”, hanno dichiarato i rappresentanti delle associazioni, evidenziando la loro determinazione a combattere contro queste pratiche.

Prospettive future

Con le firme ora sulle scrivanie delle Commissioni congiunte Ambiente e Agricoltura del Senato, l’attenzione si concentra sulla reazione del governo. Le associazioni animaliste chiedono un impegno serio per la tutela della biodiversità e un ripensamento delle politiche sulla caccia, in una direzione sostenibile e rispettosa dell’ambiente.

In un Paese sempre più sensibile alle tematiche ecologiche, questo atto potrebbe rappresentare un cambio di marcia verso una gestione più responsabile delle nostre risorse naturali. La sfida è aperta e il dibattito, destinato a infiammarsi, è solo all’inizio.

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