Borseggiatori accusano cittadini di stalking | Il governatore Zaia: "La vergogna è loro!"
Borseggeri in denuncia contro i cittadini che segnalano furti a Venezia. Zaia: una vergogna! La sicurezza della città è una priorità. 🚓✨

“Ci fanno stalking”: i borseggiatori denunciano i veneziani. Zaia: “Assurdo”
In un contesto di crescente preoccupazione per la sicurezza a Venezia, la situazione si complica ulteriormente. I borseggiatori, una piaga che affligge il centro storico, hanno deciso di denunciare i cittadini che li filmavano e denunciavano pubblicamente. Questo gesto ha scatenato la reazione furiosa del governatore del Veneto, Luca Zaia, che ha risposto con fermezza e incredulità.
“È assurdo che siano proprio i borseggiatori a sentirsi legittimati a denunciare i cittadini.” Con queste parole, Zaia ha messo in evidenza il paradosso di una situazione in cui i delinquenti si sentono perseguitati per le loro azioni. I cittadini, riuniti nel gruppo Facebook “Cittadini non distratti”, caricano quotidianamente video e foto per avvisare i turisti e i residenti sull’attività furtiva che si consuma tra le calli e i canali di Venezia.
La segnalazione dei borseggiatori alle forze dell’ordine è diventata un’arma di difesa, ma ora rischia di trasformarsi in un boomerang. “La vergogna non può essere di chi difende Venezia, bensì dei delinquenti che la sfruttano per rubare e rapinare,” ha dichiarato Zaia, evidenziando come la città non possa essere ridotta a un luogo di emergenza per il crimine.
Il governatore sottolinea l’importanza del senso civico: “Grazie ai cittadini che documentano e segnalano i borseggiatori.” Secondo Zaia, non si tratta di giustizialismo, ma di proteggere l’immagine e l’onorabilità della città. “Venezia deve essere raccontata come un luogo sicuro,” ha affermato, esprimendo la necessità di un intervento forte e incisivo contro la criminalità.
Un’emergenza da affrontare
Zaia ha descritto la situazione come molto più di semplice microcriminalità: “Non siamo davanti a microcriminalità, ma a vere e proprie organizzazioni ben strutturate.” I borseggiatori operano infatti in gruppi organizzati, incassando anche fino a 3.000 euro al giorno. La complessità del problema è nota anche alle forze dell’ordine, che si trovano a combattere contro un’emergenza seria, in cui molti degli arrestati sono minorenni.
“Diventa urgente agire con strumenti innovativi e concreti,” ha ribadito Zaia, proponendo l’adozione del braccialetto elettronico per i borseggiatori recidivi. Ha anche suggerito un Daspo urbano per impedire il ritorno in aree sensibili come Piazza San Marco e Piazzale Roma. “Siamo anche disposti a finanziare l’acquisto dei dispositivi,” ha concluso, rimarcando priorità fondamentali: la sicurezza dei cittadini e dei turisti viene prima di tutto.
Conclusione
La denuncia dei borseggiatori contro i cittadini rappresenta un episodio paradossale che riflette le sfide crescenti che Venezia deve affrontare in materia di sicurezza pubblica. Mentre i cittadini si impegnano a proteggere la loro città, il governatore Zaia sembra determinato a combattere contro l’impunità e a riportare l’ordine nella Serenissima. La situazione resta delicata e richiede un’azione coordinata tra le autorità e la comunità per tutelare l’identità e l’immagine di Venezia.