Braccialetti elettronici per borseggiatori a Venezia | La proposta shock di Zaia che divide l'opinione pubblica!

Braccialetti per Combattere il Borseggio a Venezia: La Proposta di Zaia

VENEZIA – In un contesto sempre più affollato e turistico, la criminalità minorile, in particolare il borseggio, sta diventando una questione di crescente preoccupazione. Luca Zaia, governatore del Veneto, ha avanzato una proposta audace durante un recente punto stampa a Palazzo Balbi: l’introduzione di braccialetti elettronici per i borseggiatori recidivi.

Zaia ha esortato il Parlamento a prendere in considerazione questa iniziativa. “I braccialetti? Li compriamo noi, ci mettiamo a disposizione per fare un progetto sperimentale,” ha dichiarato, ponendo l’accento sulla necessità di azioni concrete contro un fenomeno che affligge le città turistiche, in particolare Venezia.

Nel suo intervento, il governatore ha descritto i borseggiatori non come semplici trasgressori, ma come criminali che mettono a rischio la sicurezza pubblica. “Finita la micro-criminalità, facciamo i conti con aggressioni e furti. Nelle nostre città, specialmente a Venezia, con la sua affluenza turistica unica, assistiamo a un ripetersi di comportamenti delinquenziali che devono essere affrontati con fermezza,” ha aggiunto Zaia.

La proposta del braccialetto elettronico si inserisce quindi in un piano più ampio di prevenzione. Secondo Zaia, l’idea è di imporre un “Daspo” ai borseggiatori recidivi, limitandone l’accesso a zone affollate come l’area marciana e altre attrazioni turistiche. “Se uno vive rubando, è legittimo sapere dove va,” ha commentato, evidenziando l’urgenza di tutelare sia i residenti che i turisti.

La reazione della cittadinanza e delle istituzioni sarà cruciale per l’implementazione di questa proposta. La lotta contro il borseggio a Venezia entra così in una fase nuova e controversa, con l’obiettivo di restituire sicurezza a una delle città più belle e visitate del mondo.