Ebola torna in Congo dopo 17 anni | Perché questa epidemia potrebbe essere più grave del previsto?

Nuova epidemia di Ebola nella Repubblica Democratica del Congo: allerta per la salute pubblica e interventi urgenti in corso 💉🌍

A cura di Redazione
08 settembre 2025 17:45
Ebola torna in Congo dopo 17 anni | Perché questa epidemia potrebbe essere più grave del previsto? -
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Dopo 17 anni, l’ebola torna nella Repubblica Democratica del Congo: dichiarata un’epidemia

ROMA – È stato ufficialmente dichiarato un nuovo focolaio di Ebola nella Repubblica Democratica del Congo, più precisamente nella provincia di Kasaï. Si tratta della sedicesima epidemia di Ebola registrata nel paese e della prima nella regione dal 2008, come riportato dalla Federazione internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa (IFRC). Questo annuncio giunge in un momento di grande preoccupazione per la salute pubblica.

L’epidemia è stata confermata a seguito del decesso di una donna incinta di 34 anni, avvenuto il 20 agosto nella zona sanitaria di Bulape. A questo tragico evento sono seguiti i decessi di un’infermiera e di un tecnico di laboratorio implicati nel suo trattamento. Secondo i dati forniti dal governo, attualmente ci sono 28 casi sospetti e 16 decessi registrati, con un tasso di mortalità preoccupante del 57%. È particolarmente allarmante che quattro dei deceduti siano operatori sanitari, evidenziando i rischi a cui sono esposti i soccorritori in prima linea.

In risposta a questa emergenza, il ministero della Salute, in collaborazione con la Croce Rossa della Repubblica Democratica del Congo e l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), sta intensificando gli sforzi per contenere il virus. Le azioni prioritarie includono l’invio di squadre di risposta rapida e volontari nelle comunità, il rafforzamento della sorveglianza e il tracciamento dei contatti, oltre all’avvio di una vaccinazione mirata per gli operatori sanitari e le persone a rischio. La disponibilità di oltre 2mila dosi del vaccino Ervebo, già preposizionate a Kinshasa, rappresenta un primo passo essenziale per affrontare questa emergenza.

Ariel Kesten, capo delegazione del cluster nazionale della Federazione a Kinshasa, ha sottolineato l’importanza della tempestività: “Ogni ora è cruciale per contenere l’Ebola. La nostra priorità è proteggere gli operatori sanitari e supportare le comunità con informazioni affidabili.” Tuttavia, le condizioni operative sono difficili. Alcuni luoghi potrebbero richiedere fino a tre giorni per essere raggiunti da Kinshasa, mentre l’unità di isolamento più vicina dispone di soli 15 posti letto, un numero insufficiente rispetto al crescente fabbisogno.

Il sequenziamento genetico ha inoltre rivelato che questo ceppo di Ebola è diverso da quello precedentemente identificato in Equateur tra il 2007 e il 2009, complicando ulteriormente le operazioni di contenimento. Grégoire Mateso, presidente della Croce Rossa della Repubblica Democratica del Congo, ha ribadito che “i volontari non sono solo messaggeri, ma anche vicini fidati”, lavorando a stretto contatto con le comunità per fornire informazioni accurate e dissipare voci infondate.

In conclusione, il ministero della Salute ha esortato le comunità a mantenere alta la vigilanza e a rispettare le misure preventive in atto. L’IFRC e i suoi partner hanno anche lanciato un appello alla comunità internazionale affinché mobiliti rapidamente risorse per evitare che l’epidemia si diffonda ulteriormente e diventi un’ulteriore catastrofe sanitaria.

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