Fermato in stazione per una maglietta pro-Palestina | È davvero un attacco alla libertà di espressione?
Michele De Palma fermato per la sua maglietta pro-Palestina: un episodio che svela un clima di intolleranza. Libertà di espressione in pericolo! 🇵🇸✊✨


Clima di tensione e libertà di espressione: il caso di Michele De Palma
BOLOGNA – Un episodio che solleva interrogativi sulle libertà fondamentali in Italia è accaduto oggi alla stazione ferroviaria di Bologna. Il segretario nazionale della Fiom-Cgil, Michele De Palma, è stato fermato e identificato dalla Polizia mentre indossava una maglietta con un messaggio pro-Palestina, recante la scritta “Ora e sempre Resistenza”.
De Palma si dirigeva verso un’importante manifestazione indetta dalla Cgil per Gaza quando è stato avvicinato dagli agenti. Raccontando l’accaduto, ha dichiarato: “Mi sono trovato di fronte a diverse postazioni della Polizia lungo il percorso e, a un certo punto, sono stato fermato per controllare le mie generalità.” La risposta degli agenti, secondo il sindacalista, sarebbe stata che si trattava di una “questione di routine”.
“Dopo aver fornito i miei dati, ho scoperto che il fermo era stato influenzato dalla mia maglietta,” ha aggiunto De Palma. La capotreno, che ha assistito alla scena, gli ha confermato che gli agenti lo avevano identificato proprio grazie al messaggio sulla sua maglietta.
“C’è un clima di caccia alle streghe nel Paese,” ha affermato, esprimendo preoccupazione per un possibile clima intimidatorio che potrebbe ostacolare la libertà di espressione. De Palma ha sottolineato l’importanza del ruolo della Polizia e delle forze di sicurezza nel garantire queste libertà fondamentali.
“Io penso che le forze di Polizia e di sicurezza debbano garantire la libertà democratica di espressione delle persone,” ha continuato, evidenziando come questo episodio rappresenti una banalità per lui, ma un campanello d’allarme per chi lotta per i diritti umani, come nel caso della Sumud Flottilla.
La manifestazione a sostegno della Palestina
De Palma è giunto a Bologna per partecipare a un corteo in sostegno della popolazione di Gaza, un evento che ha attirato una significativa partecipazione e attenzione. “Il governo italiano e quelli europei dovrebbero tutelare chi si sta muovendo per rompere l’assedio a Gaza,” ha concluso il sindacalista, richiamando l’attenzione su questioni di rilevanza internazionale.
Questo incidente potrebbe essere visto come un indicatore di un’atmosfera di crescente repressione, ma anche come un importante richiamo alla necessità di proteggere il diritto di esprimere opinioni e solidarietà. Con la massiccia partecipazione a manifestazioni come quella di oggi, la società civile si mobilita per garantire che le voci critiche non siano silenziate.