Finta gravidanza e truffe al lavoro | La giustizia colpisce Silvia S. con un risarcimento da capogiro!

Silvia S., ex portantina, truffa il Sant'Orsola con gravidanze inventate. Ora dovrà risarcire 130.000 euro! Scopri tutti i dettagli. 💼🤔💰

A cura di Redazione Redazione
23 settembre 2025 19:01
Finta gravidanza e truffe al lavoro | La giustizia colpisce Silvia S. con un risarcimento da capogiro! -
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Figli inventati per non andare al lavoro: la condanna da 130 mila euro per Silvia S.

Bologna – A dieci anni dal suo arresto per truffa e falso ideologico, Silvia S., 58 anni e ex portantina del Policlinico Sant’Orsola di Bologna, è stata recentemente condannata a risarcire il suo ex datore di lavoro per un ammontare di 129.370 euro. La sentenza della Corte dei Conti segna un nuovo capitolo in una vicenda che ha sollevato un grande scalpore, evidenziando una serie di comportamenti illeciti durati ben nove anni.

Un caso di truffa sistematica

La donna aveva messo in atto un piano di frode ingegnoso, sfruttando l’assegnazione di certificati falsi e dichiarazioni mendaci. Nel corso degli anni, ha presentato ben 56 certificati di malattia e sostenuto di avere avuto due gravidanze mai avvenute, da cui sarebbero nati due figli in Spagna. Questa strategia le ha consentito di lavorare solo sei giorni nel corso di quasi un decennio.

L’indagine condotta dalla Procura contabile ha portato alla luce un danno patrimoniale consistente, valutato in 69.370 euro, più ulteriori 60.000 euro come risarcimento per il danno d’immagine subito dal Policlinico, considerata la gravità e la notorietà della situazione.

Le conseguenze legali

La magistratura contabile ha già condannato Silvia S. in precedenti occasioni, ma questa ultima sentenza rappresenta il colpo più duro per la donna, che, nonostante le varie condanne, non ha ancora risarcito il Policlinico per le somme indebitamente percepite. In un precedente processo, era stata condannata a versare 67.432 euro per il danno patrimoniale conseguente alle false attestazioni di gravidanza.

La spirale della menzogna

La truffa di Silvia S. iniziò nel 2003, anno che seguì la sua unica gravidanza vera. Da quel momento, ha convinto professionisti della salute a fornirle certificati per gravidanze a rischio, permettendole di restare a casa per periodi prolungati. Le sue finte gravidanze erano supportate da autocertificazioni relative alla nascita di figli che, in realtà, non erano mai nati. A complicare ulteriormente la situazione, la donna ha anche ottenuto assenze prolungate per una presunta dermatite da contatto.

Un caso che ha lasciato il segno

Questo caso ha suscitato un forte dibattito sull’etica e sulla responsabilità nel settore pubblico. La scoperta delle sue frodi, avvenuta nel 2011, portò non solo all’arresto ma anche a un lungo periodo di detenzione agli arresti domiciliari. Le accuse di truffa aggravata e falso ideologico sottolineano la serietà della situazione e le conseguenze legali che ne sono derivate.

Con questa recente sentenza, la Corte dei Conti di Bologna ha messo un punto fermo su una vicenda che ha messo in luce come le frodi nel sistema pubblico possano avere ripercussioni enormi, non solo per le istituzioni ma anche per la società nel suo complesso.

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