Flotilla in espansione | Il movimento che potrebbe cambiare tutto!

Flotilla: “Un movimento inarrestabile fino alla fine dell’assedio”

*BOLOGNA – La Global Sumud Flotilla sta evolvendo in qualcosa di più di una semplice flotta di navi dirette verso Gaza. “Non è più solo una flotta. È un movimento con centinaia di persone in mare e un milione di persone a terra,” ha dichiarato Tony La Piccirella, attivista barese, in un video pubblicato sui social. La sua affermazione sottolinea la crescente determinazione degli attivisti che, nonostante i recenti intereventi delle autorità israeliane, continuano a navigare verso il territorio assediato.

La Piccirella, che ha già fatto parte della nave Handala bloccata da Israele a luglio, fa parte di ciò che viene definito l’“ala dura” della Flotilla. Con l’aggiunta di nuove imbarcazioni, la Flotilla si sta espandendo rapidamente, trasformandosi in una manifestazione di solidarietà su larga scala. “Non è fermabile fino a che l’assedio non sarà rotto,” ha affermato La Piccirella, evidenziando l’impegno incessante del gruppo.

In base alle ultime informazioni, la flotta si trova ora a 400 miglia da Gaza, e giovedì raggiungerà il punto critico dove in passato altre navi, come la Madleen e la Handala, sono state intercettate. “Sta diventando una cosa più grande,” ha ribadito l’attivista, sottolineando l’unità e la determinazione di chi partecipa a questa iniziativa.

Recentemente, il gruppo di attivisti ‘f.Lotta’ si è unito alla flotta dopo il passaggio di Creta, mentre altre imbarcazioni sono salpate da Cipro e Turchia. È stata annunciata anche la partenza della nave ‘Coscience’, la più grande della Freedom Flotilla, con a bordo cento persone. A rafforzare ulteriormente il convoglio, ci sono anche navi militari italiane e spagnole pronte a garantire la sicurezza del viaggio.

Le parole di La Piccirella lasciano poco spazio all’interpretazione: “Non si può arrestare” il flusso di questa mobilitazione che mira a porre fine all’assedio di Gaza. La Flotilla non si limita più a un’azione umanitaria, ma si sta affermando come un movimento di protesta globale, richiamando l’attenzione su una questione cruciale e sollecitando un intervento immediato. La determinazione degli attivisti sembra inarrestabile, e il mondo attende con il fiato sospeso lo sviluppo della situazione nel Mediterraneo.