Hamas non cede nonostante le perdite devastanti | La verità sconvolgente che smonta le certenze sulla guerra in Gaza

Scopri perché Hamas non cede. Una guerra che logora i rapporti internazionali e una popolazione civile in crisi. Leggi l'analisi completa! ⚔️🌍

A cura di Redazione
05 settembre 2025 12:46
Hamas non cede nonostante le perdite devastanti | La verità sconvolgente che smonta le certenze sulla guerra in Gaza -
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Perché Hamas continua a non cedere? La situazione a Gaza e le sue implicazioni

ROMA – Nonostante i ripetuti attacchi militari, Hamas continua a resistere e a rifiutare ogni forma di resa. Un fenomeno che ha fatto interrogare anche le voci più influenti del giornalismo mondiale, come il New York Times. Secondo l’analisi del quotidiano, l’obiettivo del gruppo non è tanto sconfiggere Israele con la forza, quanto trascinarlo in un conflitto interminabile, logorando i suoi rapporti internazionali.

Dall’inizio delle ostilità nel 2023, in seguito all’attacco del 7 ottobre, la situazione a Gaza si è fatta sempre più drammatica. Israele rivendica di aver inflitto colpi devastanti a Hamas, con migliaia di combattenti uccisi e infrastrutture distrutte. Tuttavia, il prezzo più alto lo pagano i civili: oltre 60.000 morti, città ridotte in macerie e una lotta quotidiana per la sopravvivenza.

Hamas, però, non sembra intenzionata a cedere il passo. I leader del movimento hanno reinterpretato queste devastazioni come “il prezzo inevitabile della libertà”. “La resa non esiste nel dizionario di Hamas,” afferma Khaled al-Hroub, esperto del gruppo. La loro strategia è chiara: il termine “accordo onorevole” viene utilizzato per descrivere un eventuale cessate il fuoco, ma secondo i termini imposti da Hamas, mantenendo così il controllo su Gaza.

Da parte israeliana, questa posizione è inaccettabile. Il premier Benjamin Netanyahu ha dichiarato che l’obiettivo è l’annientamento di Hamas, con l’uso della forza o attraverso negoziati che escludano qualsiasi compromesso. Aspramente critico, Netanyahu non sembra disposto a lasciar intatta una qualsiasi forma di organizzazione che possa minacciare la sicurezza israeliana.

Nel mezzo di questo conflitto, circa 1.200 israeliani sono stati uccisi e 250 rapiti nell’attacco iniziale, mentre i civili palestinesi restano intrappolati in una situazione insostenibile. Il prolungarsi del conflitto ha reso evidente l’incapacità di entrambe le parti di trovare un accordo pacifico. Hamas sembra persuasa che la pazienza possa portare a risultati vantaggiosi, mentre Israele è determinato a non lasciare spazio a compromessi che possano rafforzare il gruppo.

Analisti e esperti avvertono che, nel futuro, Hamas sarà costretta a fare concessioni significative, come il deposito delle armi sotto supervisione internazionale o un divieto al reclutamento. Tuttavia, il gruppo continua a rifiutare qualsiasi forma di esilio o disarmo, attestandosi su una linea di resistenza che finora ha dimostrato di essere vincente.

Questa situazione di stallo non è solo un problema locale, ma ha ripercussioni internazionali. Il conflitto si inserisce in un contesto geopolitico più ampio, dove gli equilibri sono fragili e le conseguenze delle azioni possono estendersi ben oltre i confini della regione. L’impasse attuale lascia intravedere un futuro incerto, con civili che continuano a soffrire e leader intrappolati nelle loro rigidità.

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