Il boom economico dell'Italia medievale? Scopri il segreto nascosto dietro le prime forme di deficit pubblico!

Scopri come le banche di Siena e le potenze navali di Genova, Pisa e Venezia hanno avviato il primo boom economico italiano! 🏛️📈🤔

A cura di Redazione
08 settembre 2025 15:43
Il boom economico dell'Italia medievale? Scopri il segreto nascosto dietro le prime forme di deficit pubblico! -
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Il primo boom italiano? Fu nel Medioevo, tra banche e città navali

BOLOGNA – L’Italia non è estranea a cicli economici di grande rilievo, ma uno dei più sorprendenti è avvenuto nel Medioevo, ben prima del secondo Dopoguerra. Grazie alle potenze navali di Genova, Pisa e Venezia, e ai banchieri di Roma e Siena, tra il XII e il XIII secolo l’Italia ha assistito a una crescita economica e commerciale senza precedenti. Un recente studio condotto dai ricercatori dell’Alma Mater di Bologna, finanziato dal Consiglio europeo della ricerca (ERC) per 1,2 milioni di euro, sta cercando di fare chiarezza su questo fenomeno.

Fino all’ultimo terzo del XII secolo, l’economia più avanzata del Mediterraneo si trovava in Egitto, e le regioni arabe e greche-bizantine erano più ricche e ben strutturate dal punto di vista politico-amministrativo rispetto all’Occidente latino. Tuttavia, un cambiamento sorprendente inizia a manifestarsi: le città italiane del centro-nord cominciano ad emergere come punti cruciali per il commercio internazionale.

Lorenzo Tabarrini, ricercatore al Dipartimento di Storia, Culture e Civiltà dell’Alma Mater, spiega che lo studio si concentrerà sui legami tra “lo sviluppo istituzionale e le trasformazioni dell’economia rurale” di sette città chiave: Genova, Milano, Pisa, Roma, Siena, Venezia e Verona, tra il 1100 e il 1250. Questo approccio mira a svelare i motivi di un successo economico che, a un primo sguardo, appare inspiegabile.

Uno degli aspetti sottovalutati, afferma Tabarrini, è legato all’approvvigionamento alimentare necessario per sostenere la popolazione delle città marittime. Inoltre, la crescente complessità nelle politiche monetarie e la reintroduzione di forme di tassazione diretta sono elementi fondamentali da considerare. Il ricercatore sottolinea l’importanza di Siena e Roma, dove alcuni mercanti e banchieri, in qualità di creditori del Papa, furono in grado di investire significativamente nell’“Agro romano”.

Lo studio utilizzerà una vasta gamma di fonti, sia archivistiche che archeologiche, per individuare i cambiamenti istituzionali che hanno originato questo sviluppo. Particolare attenzione sarà dedicata alle prime forme di deficit pubblico e alle politiche monetarie originate dalle città italiane.

L’analisi delle politiche monetarie dell’epoca rivela un controllo crescente: si interveniva sulla qualità della moneta per garantirne un costo di produzione minore, mantenendo invariato il valore nominale. Il boom economico del centro-nord italiano tra il XII e il XIII secolo potrebbe dunque essere strettamente legato a queste innovazioni finanziarie e a una crescente complessità dei sistemi politici locali.

In sintesi, il lavoro dell’Alma Mater di Bologna non solo mira a svelare un “mistero irrisolto del Medioevo”, ma arricchisce anche la comprensione di un periodo in cui l’Italia si affermava come un attore chiave nell’economia mondiale, utilizzando strategie innovative che possono offrire spunti interessanti per analisi moderne. Il passato rivela così nuovi legami tra deficit, crescita e trasformazione economica, invitando a riflessioni per il presente e il futuro.

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