Il Garante della Privacy boccia il ticket di Venezia | Perché la raccolta dati potrebbe minacciare la tua privacy?

Il Garante della privacy ferma il ticket d'accesso a Venezia: raccolta di dati personali bocciata. Scopri le nuove misure correttive! đŸš«đŸ“œâœš

A cura di Redazione Redazione
11 settembre 2025 16:09
Il Garante della Privacy boccia il ticket di Venezia | Perché la raccolta dati potrebbe minacciare la tua privacy? -
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Venezia, il Garante della Privacy Boccia il Ticket di Accesso: “Dati Privati Non Si Tocca”

VENEZIA – I recenti provvedimenti dell’AutoritĂ  Garante della Privacy hanno scosso l’amministrazione comunale di Venezia. “Non si possono chiedere nĂ© raccogliere dati personali cosĂŹ,” ha affermato il Garante, multando il Comune per un ammontare di 10.000 euro e imponendo misure correttive urgenti. La questione riguarda il controverso sistema di ticket di accesso alla cittĂ , ritenuto invasivo e non conforme alle normative sulla privacy.

Invasione di Privacy: La Registrazione Sotto Accusa

Al cuore della polemica si trovano le modalità di registrazione adottate dal Comune. Gli utenti, che desideravano accedere senza pagare il ticket, venivano costretti a fornire dettagli su chi li avesse invitati e il motivo della loro visita. Queste informazioni, ha sottolineato il Garante, non possono essere richieste poiché toccherebbero aspetti delicati della vita privata dei cittadini.

In base alla decisione del Garante, la raccolta dati effettuata dal Comune era “non necessaria e sproporzionata.” Molti dei dati richiesti, infatti, risultavano superflui per le finalità tributarie del ticket. Inoltre, il Garante ha messo in luce che solo una frazione ridotta delle informazioni raccolte sarebbe stata effettivamente utilizzata, sollevando interrogativi sulla gestione e sicurezza di questi dati.

Misure Correttive Entro 30 Giorni

Il Garante ha ordinato al Comune di attuare una serie di misure correttive entro 30 giorni. Tra queste, figurano la sospensione della raccolta dati per coloro che vengono invitati dai residenti e una revisione della procedura di registrazione. “L’amministrazione deve adottare misure che garantiscano l’adeguata riservatezza dei dati personali,” ha affermato il Garante.

Non solo: anche i chioschi automatizzati, utilizzati per la registrazione, sono stati criticati per la loro scarsa sicurezza. “Le impostazioni su tali dispositivi possono essere modificate dagli utenti durante l’utilizzo,” si legge nel provvedimento, evidenziando una violazione del principio di integrità e riservatezza.

Le Risposte del PD

In seguito a questo verdetto, il Partito Democratico ha presentato un’interrogazione all’amministrazione comunale. I consiglieri chiedono chiarimenti su come la Giunta intende rispondere alle irregolarità evidenziate, inclusi i tempi previsti per l’implementazione delle modifiche necessarie e l’avvio di un audit interno sui sistemi di sicurezza.

Conclusione: Alla Ricerca di Soluzioni Trasparenti

La decisione del Garante della Privacy ribadisce l’importanza di tutelare i diritti dei cittadini anche in contesti complessi come quello del turismo a Venezia. “È fondamentale garantire il rispetto dei principi di liceità, correttezza e trasparenza,” ha concluso il Garante. L’amministrazione comunale ha ora il compito di rivedere le proprie pratiche e trovare un equilibrio tra le esigenze fiscali e il rispetto della privacy dei visitatori e dei residenti.

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