Israele conquista il 40% di Gaza | È davvero l’assalto finale o solo l’inizio di una nuova guerra?
Israele intensifica l'assalto finale a Gaza City mentre Erdogan accusa Netanyahu di legami con Hitler. La crisi umanitaria si aggrava. 🚨🌍


Gaza City nel mirino: Israele controlla il 40% della città, Erdogan accusa Netanyahu
Gaza City – L’operazione militare israeliana è giunta a un momento cruciale. Nella mattinata del 16 settembre 2025, il portavoce dell’IDF (Forze di Difesa Israeliane) ha annunciato il controllo di circa il 40% della città di Gaza, segnando l’inizio di un attacco di terra massiccio. Le forze israeliane hanno lanciato un’offensiva con carri armati, aerei da combattimento e droni, mentre i report dei media registrano già almeno 61 morti dall’inizio delle operazioni.
L’IDF ha comunicato sui social che durante la missione sono state distrutte numerose infrastrutture legate a Hamas, descrivendo Gaza come un “area di combattimento pericolosa”. Le unità militari, supportate sia dall’aria che dal mare, stanno affrontando resistenza, ma il governo israeliano è determinato a sradicare ciò che definisce “infrastrutture terroristiche”.
Un attacco che provoca panico tra la popolazione
La situazione in Gaza è drammatica. Molti residenti hanno abbandonato le loro abitazioni in cerca di rifugio, sfuggendo ai bombardamenti incessanti. Testimonianze raccolte da Al Jazeera parlano di famiglie costrette a fuggire senza avere un luogo sicuro dove andare.
Il numero di vittime potrebbe aumentare drasticamente se l’offensiva prosegue come previsto. Già i media internazionali parlano di un “assalto finale” da parte di Israele, con il sostegno e l’approvazione di alleati.
Erdogan contro Netanyahu: accuse pesanti
Intanto, le parole del presidente turco Recep Tayyip Erdogan hanno incendiato il dibattito internazionale. Tornando da un vertice a Doha, ha definito Netanyahu un “assassino” e ha tracciato paragonai inquietanti con Hitler, affermando che il premier israeliano “subirà lo stesso destino”. La polarizzazione delle opinioni sulla questione israelo-palestinese sta raggiungendo livelli allarmanti, evidenziando le tensioni geopolitiche in atto.
La reazione della comunità internazionale e degli esperti
Mentre i bombardamenti continuano, una commissione di inchiesta delle Nazioni Unite ha accusato Israele di “genocidio”, sostenendo che l’azione militare contro i palestinesi sia motivata da un’intenzione di distruzione parziale o totale. La presidente della Commissione, Navi Pillay, ha dichiarato: “Lo Stato di Israele è ritenuto responsabile”. Questa dichiarazione ha immediatamente suscitato una reazione negativa da parte dell’ambasciatore israeliano a Ginevra, che ha bollato il rapporto come “scandaloso e diffamatorio”.
La pressione per un accordo di cessate il fuoco
Oltre alle azioni militari, la diplomazia è in movimento. Il segretario di Stato americano, Marco Rubio, ha avvertito che il tempo per raggiungere un accordo di cessate il fuoco sta per scadere, suggerendo che rimangono solo giorni o settimane per negoziare una risoluzione. Questo scenario rende evidente che la pressione internazionale è crescente, ma le operazioni israeliane sembrano procedere senza indugi.
Conclusione
La situazione a Gaza City sembra destinata a degenerare ulteriormente. Con un alto numero di vittime e una popolazione civile in fuga, il conflitto si intensifica mentre la comunità internazionale osserva preoccupata gli eventi in corso. In questo contesto, le parole di Erdogan e le accuse della Commissione ONU pongono interrogativi sul futuro della regione e sulle responsabilità degli attori coinvolti.