Italiani in pericolo a bordo della Global Sumud Flotilla | Il governo ignora l'emergenza?
Tajani commenta l'attacco alla Global Sumud Flotilla: i cittadini italiani fanno una scelta consapevole. Le opposizioni chiedono chiarezza e sostegno. 🌍🚢


Global Sumud Flotilla: il Governo Italiano in Bilico tra Scelte e Critiche
Roma, 09 settembre 2025 – Le recenti dichiarazioni del Ministro degli Esteri Antonio Tajani sulla Global Sumud Flotilla hanno sollevato un acceso dibattito politico in Italia. L’imbarcazione, composta da attivisti umanitari, ha subito un attacco in acque tunisine, suscitando preoccupazioni e interrogativi sulla sicurezza dei cittadini italiani a bordo.
Tajani, a margine di un incontro con i rappresentanti di Forza Italia, ha affermato: “Si tratta di una nave portoghese, non italiana, e la nostra competenza in questo caso è limitata”. Il ministro ha poi puntualizzato che la partecipazione degli italiani alla Flotilla è “una libera scelta” che comporta rischi significativi. “Non possiamo garantire la loro sicurezza, ma possiamo fornire supporto consolare quando e se arriveranno in territorio israeliano”, ha precisato.
Parallelamente, Maurizio Gasparri, capogruppo di Forza Italia al Senato, ha aggiunto: “Gli aiuti devono essere organizzati in modo sicuro e non improvvisato”. Le sue parole ribadiscono la necessità di operazioni umanitarie pianificate e ben strutturate, in linea con quanto suggerito dalla UE.
Contrapposizioni tra Maggioranza e Opposizione
Le posizioni in merito all’iniziativa della Global Sumud Flotilla sono divergenti. La ministra dell’Università, Anna Maria Bernini, ha espresso sostegno ai progetti istituzionali come il programma “Food for Gaza”, sottolineando come questa modalità di aiuto sia più efficace e sicura. “Non mi permetto di giudicare le altre iniziative, ma noi lavoriamo concretamente per portare aiuti”, ha affermato, evidenziando gli sforzi per sostenere i palestinesi in modi diversi e diretti.
D’altra parte, le voci dell’opposizione si sono sollevate in una ferrea critica al governo italiano. Giuseppe Conte, ex premier, ha scritto sui social: “Cittadini impegnati per un progetto umanitario sono trattati come terroristi”. Invece, ha sottolineato, “Il governo di Netanyahu è trattato come un alleato”. Conte ha chiesto a Italia e Europa di schierarsi con la Flotilla per garantire la sicurezza degli attivisti e condannare pubblicamente le azioni violente.
Anche Angelo Bonelli, leader di un’altra forza auspicante, ha denunciato l’accaduto come un “attacco gravissimo”. Ha invitato la premier Meloni a rompere il suo silenzio e ad affrontare la realtà della violenza contro chi cerca di portare aiuti. “Il suo silenzio è pavido e inaccettabile”, ha aggiunto, esprimendo un forte dissenso verso la strategia di non intervenire.
La Necessità di una Posizione Chiara
Alessandro Zan, responsabile Diritti del Partito Democratico, ha esortato il governo italiano a prendere una posizione netta contro l’attacco alla Flotilla. “Colpire una missione pacifica significa violare il diritto internazionale”, ha affermato, richiedendo un intervento immediato per garantire la sicurezza degli attivisti umanitari.
La situazione della Global Sumud Flotilla pone questioni urgenti sulla responsabilità del governo italiano nella difesa dei suoi cittadini e nel supporto di azioni umanitarie a favore dei più vulnerabili. La risposta alle critiche e il futuro delle politiche italiane in materia di aiuti umanitari potrebbero definire il clima politico del paese nei prossimi mesi.