L'inaspettato attacco di Cuperlo alla commemorazione di Kirk | È davvero un simbolo di libertà?
Cuperlo condanna l'omicidio di Kirk, ma avverte: non può essere un simbolo di libertà. Un intervento che fa discutere! 🗣️⚖️


Cuperlo: “L’uccisione di Kirk è un crimine, ma non un simbolo di libertà”
Roma, 23 settembre 2025 – In un acceso intervento in aula, il deputato del Partito Democratico, Gianni Cuperlo, ha condannato fermamente l’omicidio di Charlie Kirk, avvenuto recentemente, definendolo un vero e proprio crimine. La sua affermazione è arrivata in occasione della commemorazione proposta da Fratelli d’Italia, scatenando una serie di reazioni all’interno della Camera.
“L’uccisione di Charlie Kirk è un crimine. Chi gli ha sparato è un assassino. Per noi la condanna di quel crimine e la pietà verso quella vittima non sono in discussione,” ha esordito Cuperlo, sottolineando l’importanza di mantenere il decoro e il rispetto in un momento così tragico. Questo monito è stato rivolto a chiunque, all’interno e all’esterno dell’aula, volesse alimentare polemiche in un contesto in cui la compassione dovrebbe prevalere.
Cuperlo ha anche lanciato una critica diretta alle parole del Presidente degli Stati Uniti, definendole inopportune e cariche di odio. “Dinanzi alla morte, chi non abbassa il capo coltiva i semi dell’odio,” ha aggiunto, riferendosi a quanto espresso dal leader americano durante il funerale di Kirk, in cui quest’ultimo era descritto come simbolo della libertà.
Il deputato del Pd ha contestato l’ideale di libertà evocato da Kirk, descrivendo le sue affermazioni come violente e divisive. “Chi ha parlato così non era un simbolo della libertà,” ha affermato con decisione, ponendo la questione dell’uso delle parole in ambito politico, che possono contribuire a seminare discordia e violenza.
Cuperlo ha rimarcato la gravità della violenza politica, citando anche il recente omicidio della deputata democratica Melissa Holtman e del marito, avvenuto senza che il Parlamento avesse espresso una ferma condanna. “Solo un’ignoranza colpevole può indicare in questa parte del parlamento il terreno di coltura della violenza politica,” ha dichiarato, evidenziando un clima che, secondo lui, va oltre le singole persone per toccare questioni ben più profonde.
In un finale infuocato, Cuperlo ha respinto le insinuazioni di estremismo politico, affermando che non si è squadristi solo con il manganello in mano, ma anche attraverso l’uso distorto delle parole. “Un tempo c’è stato chi voleva trasformare questa aula in un bivacco per i suoi manipoli, ma la democrazia ha prevalso,” ha concluso con vigore, ribadendo l’impegno del Partito Democratico a rimanere un baluardo contro l’intolleranza.
La divisione continua a crescere all’interno del panorama politico italiano, con posizioni sempre più polarizzate, e le parole di Cuperlo risuonano come un invito a riflettere sulla direzione che sta prendendo il dibattito pubblico.