Ponte sullo Stretto, i dubbi della Corte dei Conti
La Corte dei Conti solleva dubbi sulla delibera Cipess per il Ponte sullo Stretto e chiede chiarimenti a Palazzo Chigi entro 20 giorni


La Corte dei Conti ha acceso i riflettori sulla delibera con cui il Cipess ha dato il via libera al progetto del Ponte sullo Stretto. In un’analisi di sei pagine fitte, i magistrati contabili hanno ricostruito la sequenza degli atti amministrativi, segnalando perplessità sia procedurali che tecniche. Non mancano osservazioni sulla modalità con cui la documentazione è stata trasmessa, in alcuni casi tramite semplici link al sito della società Stretto di Messina.
Perplessità su atti e procedure
Oltre alle criticità formali, la magistratura contabile ha chiesto chiarimenti su punti nevralgici del percorso decisionale, come la valutazione dell’atto aggiuntivo Mit-Mef e l’efficacia della delibera del Consiglio dei ministri del 9 aprile 2025. Nel documento vengono citati anche i contatti con la Commissione europea, che sembra sarebbero stati già avviati. La Corte mette in evidenza come il provvedimento del Cipess appaia più come una ricognizione delle attività amministrative che una reale ponderazione delle risultanze istruttorie.
Questioni economiche e tempi stretti
La parte più delicata riguarda però i numeri del progetto. La Corte segnala il disallineamento tra l’importo certificato da Kpmg (10,48 miliardi di euro) e quello approvato nel quadro economico (10,50 miliardi). Vengono chiesti chiarimenti anche sulle stime di traffico e sullo studio tariffario di TPlan Consulting, considerati elementi fondamentali del piano finanziario. Ora la palla passa a Palazzo Chigi, che avrà 20 giorni di tempo per rispondere. In caso contrario, la Sezione competente della Corte deciderà “allo stato degli atti”, con la possibilità per l’amministrazione di ritirare il provvedimento in autotutela.