Porto di Venezia in Bilico | I Centri Sociali Pronti alla Rivoluzione!
Centri sociali e attivisti promettono mobilitazione: se bloccano la Flotilla, Venezia si fermarà. Unisciti alla luce della resistenza! ✊🌍🚢

I Centri Sociali Annunciano Mobilitazione: “Se Bloccano la Gaza Sumud Flotilla, Blocchiamo il Porto di Venezia”
Roma, 2 settembre 2025 – Un messaggio di fermezza e determinazione rimbalza tra le pagine del sito Global Project: i centri sociali del Nordest, insieme ad Adl Cobas, hanno espresso la loro intenzione di mobilitarsi per sostenere la Gaza Sumud Flotilla. “Se bloccano la Flotilla, blocchiamo il porto di Venezia”, affermano, richiamando l’attenzione sul conflitto israelo-palestinese e sulla necessità di una resistenza collettiva.
La manifestazione tenutasi al Lido di Venezia lo scorso sabato è stata descritta come una “straordinaria dimostrazione di forza collettiva”. I partecipanti hanno voluto inviare un chiaro segnale di opposizione al “genocidio di Stato” perpetrato da Israele e a un intero sistema politico che, secondo loro, sostiene questa ingiustizia. Il comunicato sottolinea come la lotta del popolo palestinese identifichi una “linea di demarcazione netta”: da un lato chi difende i diritti umani e dall’altro chi alimenta ambiguità e doppi standard.
Contemporaneamente, a Genova, si sono svolte manifestazioni di solidarietà per la partenza della Gaza Sumud Flotilla, con i portuali impegnati in scioperi per fermare il transito di navi cargate di armamenti diretti in Israele. “Una lotta che si è fatta centrale a livello globale”, affermano i centri sociali, sottolineando la loro connessione con le azioni in Liguria. Da Genova è arrivato un forte messaggio di solidarietà: “Se toccano la Gaza Sumud Flotilla, dal porto di Genova non uscirà più un chiodo”.
In risposta a queste minacce, i centri sociali torneranno a mobilitarsi. “È proprio per questo che dobbiamo essere presenti e ci muoveremo con determinazione.” Concludono il comunicato invitando lavoratori e cittadini a mantenere alta l’attenzione su questo tema cruciale e evidenziano l’importanza di continuare a “tenere accesi i riflettori sulla Palestina”. Secondo loro, questo è l’unico modo per garantire una possibilità di resistenza.
Mentre la tensione continua a crescere, lo scenario politico europeo rimane quello di un forte dibattito sulle implicazioni morali e politiche delle scelte compiute dai vari attori nel conflitto israelo-palestinese. La mobilitazione prevista dei centri sociali rappresenta non solo un atto di protesta, ma anche un richiamo alla responsabilità collettiva nel supporto della causa palestinese.