Russi e bielorussi di nuovo sul podio paralimpico | L'Ucraina parla di tradimento e valori violati!
Il Comitato Paralimpico riammette atleti russi e bielorussi, scatenando polemiche. L'Ucraina chiama a un tradimento dei valori olimpici. 🏅🌍


Il Comitato Paralimpico Internazionale riammette gli atleti russi e bielorussi. L’Ucraina: “È un tradimento”
ROMA – Una decisione controversa quella assunta dall’Assemblea Generale del Comitato Paralimpico Internazionale (CIP), che ha annunciato la revoca delle sospensioni imposte a Russia e Bielorussia. Gli atleti di Mosca e Minsk tornano così a poter competere con pieni diritti nell’arena paralimpica, dopo essere stati esclusi nel 2023 a causa di “violazioni costituzionali”.
Per l’IPC si tratta di una normalizzazione, ma per Kiev è una vera e propria pugnalata alle spalle. Il ministro dello Sport ucraino, Matviy Bidnyi, ha commentato duramente la decisione, affermando che coloro che hanno votato a favore del reintegro “hanno tradito la coscienza e i valori olimpici”. Bidnyi ha aggiunto che “nessuna bandiera criminale deve sventolare sui Giochi ospitati in Europa mentre la guerra continua”.
In contrasto con la reazione di Kiev, in Italia la notizia è stata accolta con favore dal presidente del CIP, Marco Giunio De Sanctis, che ha auspicato che anche il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) segua la stessa linea. “Non possiamo permetterci posizioni divergenti”, ha affermato De Sanctis, sottolineando che “gli atleti devono gareggiare, bandiere e inni sono un fatto politico”.
La decisione del CIP ha sollevato un acceso dibattito sul tema della sovrapposizione tra sport e politica, con l’ombra della guerra che continua a pesare sulle relazioni internazionali e sugli eventi sportivi. La reazione dell’Ucraina, forte e chiara, mette in luce le profonde fratture che persistono anche in ambito sportivo, mentre molti si chiedono quale sarà la risposta del CIO e degli altri organismi sportivi.
In un contesto di crescente tensione, la riammissione degli atleti russi e bielorussi evidenzia il complesso equilibrio tra inclusione e rispetto delle norme etiche, suscitando interrogativi su come lo sport possa e debba affrontare le ingerenze politiche. Il futuro degli eventi sportivi paralimpici, e non solo, appare ora più incerto che mai.