Trump offre un accordo sconvolgente a Hamas | Un ultimatum che potrebbe cambiare tutto!

Gaza, Trump mette pressione ad Hamas: “Ultimo avvertimento”

ROMA – Le tensioni nella Striscia di Gaza si intensificano dopo che il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha lanciato un’ultimatum ad Hamas, mettendo sul piatto un accordo contro il rilascio di ostaggi. In un contesto di crescente conflitto, Israele ha portato a termine un attacco mirato a un grattacielo considerato “sede operativa” dell’organizzazione terroristica.

Le forze armate israeliane, note come IDF, hanno comunicato di aver bombardato la struttura a Gaza City, sostenendo che al suo interno erano presenti attrezzature di sorveglianza e ordigni esplosivi. “Abbiamo adottato misure per mitigare i danni ai civili”, ha assicurato l’IDF, enfatizzando il loro impegno per evitare il coinvolgimento di innocenti.

Benjamin Netanyahu, il primo ministro israeliano, ha chiarito che “stiamo intensificando la manovra alla periferia di Gaza City”, con l’obiettivo di colpire i terroristi responsabili di attacchi precedenti, tra cui il sanguinoso blitz del 7 ottobre. Di fronte a un netto aumento della violenza, la risposta militare di Israele sembra essere ben definita e assertiva.

Nel frattempo, a livello diplomatico, Trump ha presentato una proposta ad Hamas che prevede la liberazione immediata di 48 ostaggi in cambio del rilascio di centinaia di prigionieri palestinesi. Fonti vicine all’amministrazione israeliana hanno comunicato che la proposta è sotto attenta considerazione. Benny Gantz, presidente del partito Blu e Bianco, ha invitato l’opposizione a sostenere politicamente il governo nel caso in cui si optasse per una risposta favorevole all’accordo di Trump.

Trump ha esortato Hamas a accettare l’offerta, avvertendo delle “conseguenze del rifiuto”. “Tutti vogliono che gli ostaggi tornino a casa”, ha scritto il presidente su Truth, aggiungendo che “Israele ha accettato le mie condizioni. È ora che anche Hamas le accetti”. Nonostante la sostanziale pressione, l’organizzazione non ha ancora rifiutato formalmente la proposta, ma secondo Ynet starebbe comunque valutando alcuni aspetti del piano.

La situazione rimane tesa mentre entrambe le parti si preparano a possibili futuri sviluppi, in un conflitto che continua a mietere vittime e a sollevare interrogativi sulla stabilità della regione. L’obbiettivo di un accordo sembra ancora lontano, ma la pressione internazionale e le prime aperture potrebbero guidare i prossimi passi verso una soluzione.