Un senatore in acque pericolose | La Farnesina abbandona la missione e crea polemiche!
Scopri la coraggiosa missione di Marco Croatti sulla Flotilla verso Gaza, nonostante l'assenza di protezione. Un gesto per la pace e l'umanità! 🚤✌️🌍


La Farnesina avvisa: “Nessuna protezione in caso di attacco di Israele”
ROMA – La tensione cresce attorno alla Global Sumud Flotilla, composta da attivisti impegnati in una missione umanitaria verso Gaza. Recentemente, il senatore del Movimento 5 Stelle, Marco Croatti, ha ricevuto un inquietante messaggio dalla Farnesina: “Nessuna protezione verrà garantita in caso di attacco di Israele”. Questo avvertimento, recapitato alla famiglia del politico, ha suscitato un acceso dibattito, evidenziando le difficoltà incontrate da Croatti e dal suo equipaggio.
Croatti è attualmente imbarcato sulla nave Morgana, salpata da Siracusa l’11 settembre. Nonostante i richiami delle autorità e le pressioni del governo, ha scelto di non tornare indietro. “La mia partenza è stata condivisa con la mia famiglia; ho il loro pieno supporto”, ha dichiarato Croatti, sottolineando il sostegno costante dei suoi cari. L’invito del presidente Sergio Mattarella a scaricare gli aiuti umanitari a Cipro non ha smosso la sua decisione; per lui, la missione deve continuare.
A bordo della Morgana, la situazione è critica: “Non riusciamo a dormire da giorni. Le interferenze e i droni ci stanno rendendo la vita impossibile.” La reminiscenza di eventi simili avvenuti nei giorni scorsi crea un clima di ansia crescente. Croatti racconta come la delegazione, al largo di Creta, fosse stata colpita da droni e bombe sonore, riducendo la vela dell’imbarcazione, e denuncia l’assenza di soccorsi nonostante si trovassero in acque mediterranee con una nave battente bandiera italiana.
Il senatore fa un confronto con la Spagna, che ha garantito protezione diplomatica ai suoi cittadini coinvolti in situazioni analoghe. “Se fossimo stati spagnoli, avremmo ricevuto supporto,” afferma Croatti, evidenziando l’inerzia dell’Italia. “Il nostro obiettivo è rompere l’assedio”, ribadisce, esprimendo la determinazione di continuare la missione.
Con l’arrivo previsto davanti alle coste di Gaza per giovedì, l’equipaggio sta ripassando incessantemente i protocolli di sicurezza. “La verità è che non sappiamo cosa accadrà una volta lì,” riflette Croatti, preoccupato per la vulnerabilità delle piccole imbarcazioni.
Nonostante il rischio, Croatti trova forza nell’opinione pubblica, convinto che la loro missione farà la differenza nel portare aiuti alla popolazione di Gaza. Con la storia della Freedom Flotilla del 2010 ancora fresca nella memoria, i membri della Global Sumud Flotilla sperano di aprire un canale umanitario che possa alleviare la crisi nella regione.