Banche Cooperative Celebrate come Eroine dell'Economia Sociale | Scopri perché potresti averle sottovalutate!
Banche di credito cooperativo protagoniste dell'economia sociale! Scopri i dettagli dell'annuncio del Mef a Bologna e il loro impatto sul territorio. 🌍💪✨


Banche Cooperative: un Riconoscimento Fondamentale per l’Economia Sociale in Italia
Bologna, 18 ottobre 2025 – Le Banche di Credito Cooperativo (Bcc) si affermano ufficialmente come “protagoniste dell’economia sociale” in Italia. Questo importante annuncio è stato reso noto dal sottosegretario del Ministero dell’Economia e delle Finanze, Lucia Albano, durante il convegno annuale della Federazione Bcc dell’Emilia-Romagna, tenutosi oggi al Savoia Hotel Regency di Bologna.
La definizione di “protagoniste” deriva dal nuovo documento della Strategia nazionale per l’economia sociale, in consultazione pubblica fino al prossimo 12 novembre. Albano ha sottolineato: “Le Bcc sono banche con l’anima e anche in futuro continueranno a essere attori protagonisti”. Questo riconoscimento non è solo una mera formalità; rappresenta un passo cruciale verso una maggiore valorizzazione del ruolo delle Bcc, che da sempre operano con finalità mutualistiche e sociali.
Un Riconoscimento Meritato
Mauro Fabbretti, presidente della Federazione delle Banche di Credito Cooperativo dell’Emilia-Romagna, ha accolto con entusiasmo questa notizia, dichiarando: “È la prima volta che in un documento ufficiale viene riconosciuto in modo esplicito il ruolo delle Bcc come parte integrante dell’economia sociale”. Questo risultato è il frutto di un lavoro collettivo portato avanti da Federcasse e Confcooperative, che da oltre un anno collaborano con il Ministero dell’Economia per promuovere il settore.
La rilevanza di questo riconoscimento va oltre il merito, costituendo anche una conquista culturale. Fabbretti ha messo in evidenza come le Bcc, nell’ottica di una sostenibilità a lungo termine, reinvestano la grande maggioranza dei loro utili per garantire la solidità dell’istituto e il benessere della comunità.
Un Appello alla Collaborazione Politica
La Regione Emilia-Romagna, al centro di questa celebrazione, non resta indifferente. Michele De Pascale, presidente della Regione, ha evidenziato: “In vista della legge regionale sull’economia sociale, vogliamo fare molto di più”. Questo richiamo alla collaborazione tra istituzioni e Bcc rivela la consapevolezza dell’importanza delle banche cooperative nel rispondere ai bisogni sociali e territoriali, creando un nuovo terreno di sinergia.
Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative, ha messo in guardia su quanto le fragilità territoriali stiano diventando un’emergenza da affrontare. “C’è bisogno di misure politiche per gli operatori sociali” ha affermato, sottolineando l’inadeguatezza delle attuali politiche economiche nei confronti delle aree più vulnerabili.
Numeri che Parlano
I dati resi pubblici da una ricerca commissionata dalla Federazione Bcc dell’Emilia-Romagna evidenziano come il 71,1% della raccolta venga impiegata nel territorio locale. Inoltre, le Bcc destinano il 45,6% dei loro crediti a famiglie e persone, con un notevole 78,5% di impieghi rivolti a piccole e medie imprese. Non sorprende, quindi, che nel 2024, la Bcc abbia erogato 12,5 milioni di euro per investimenti sociali, confermando il loro ruolo centrale nel sostenere l’economia locale e il tessuto sociale.
Un Futuro Sostenibile
In un panorama economico europeo sempre più complesso, il ruolo delle Bcc si fa sempre più cruciale. Le dichiarazioni degli esponenti presenti al convegno evidenziano una chiara direzione verso un futuro in cui le banche cooperative non solo svolgono attività finanziarie, ma si pongono come pilastri nell’economia sociale, impegnandosi attivamente a migliorare la qualità della vita nei territori. “Il contributo del credito cooperativo equivale al 20% della spesa sociale comunale”, un dato che mette in evidenza l’impatto positivo generato dalle Bcc nelle comunità.
Il riconoscimento ufficiale delle Bcc come attori fondamentali dell’economia sociale rappresenta, dunque, un importante passo avanti non solo per le banche stesse, ma per l’intero sistema economico e sociale italiano.