Contestazione clamorosa all'evento di Fiano | Gli italiani sono davvero con il Fronte Gioventù comunista?
Il Fronte della Gioventù comunista difende la protesta contro Fiano all’Università Ca' Foscari. Contestare è un diritto! 🇮🇹✊ Scopri di più!
Il Fronte Gioventù comunista difende la contestazione a Fiano: “Non è lesa maestà”
VENEZIA – Il dibattito sull’evento organizzato dalla “Sinistra per Israele”, che ha visto come ospite Emanuele Fiano, si infiamma. A dare voce a un’opinione controcorrente ci pensa il Fronte della Gioventù comunista, che ha rivendicato con forza la contestazione degli intervenuti lunedì all’Università Ca’ Foscari.
“Apriti cielo. Le polemiche sulla contestazione a Fiano non fanno che distorcere la realtà”. Questo è quanto afferma la segreteria nazionale del Fronte della Gioventù comunista, che non solo difende l’azione, ma sottolinea quanto essa sia necessaria in un contesto in cui “l’Italia, in larghissima maggioranza, non condivide le posizioni filoisraeliane”.
L’opinione pubblica è in movimento, come dimostrano le mobilitazioni di milioni di cittadini contro quella che loro definiscono “complicità italiana nel genocidio dei palestinesi”. “Contestare la ‘Sinistra per Israele’ è davvero il minimo”, affermano, rimarcando l’importanza di far sentire una voce alternativa in un clima di crescente conflitto e tensione.
Nel comunicato, gli esponenti del Fronte non si risparmiano critiche. Rivolgendosi direttamente a Fiano, figlio di deportati ad Auschwitz, evidenziano il loro “stupore” di fronte a dichiarazioni che accostano la contestazione all’antisemitismo. La loro convinzione è che la narrazione mediatica stia “costruendo una contrapposizione artificiale” tra i presunti pacifisti e i contestatori, ignorando una realtà complessa e sfumata.
La posizione del Fronte è chiara e fermamente schierata: “Sosteniamo la nascita e il riconoscimento effettivo di uno Stato palestinese indipendente e sovrano”, affermano. Con Gerusalemme Est come capitale, il movimento sostiene il diritto dei palestinesi a resistere “con ogni mezzo contro l’occupazione e il regime di apartheid”.
“Non servono ‘credenziali’ per contestare chi sostiene Israele mentre avvengono crimini sotto gli occhi del mondo”, concludono, richiamando l’attenzione su un tema che continua a far discutere e polarizzare l’opinione pubblica. La contestazione di ieri sembra quindi essere solo la punta di un iceberg, simbolo di una più ampia frattura nella società italiana riguardo alla questione israelo-palestinese.