Femminicidio in provincia di Verona | Perché ritirare una denuncia può essere fatale?

Femminicidio a Verona: una donna viene uccisa dal compagno nonostante le denunce. È un triste richiamo alla violenza che deve fermarsi. 💔🔪

A cura di Redazione Redazione
28 ottobre 2025 11:09
Femminicidio in provincia di Verona | Perché ritirare una denuncia può essere fatale? -
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Uccide la compagna a coltellate: ennesimo femminicidio in provincia di Verona

ROMA – Un tragico episodio si è consumato a Castelnuovo del Garda, in provincia di Verona, dove una donna di origine brasiliana è stata brutalmente uccisa a coltellate dal suo compagno, anch’egli brasiliano. L’orrendo delitto ha scosso profondamente la comunità locale e riapre il dibattito sulla drammatica piaga del femminicidio in Italia.

L’allerta è scattata grazie agli amici della vittima, quando i tentativi di contattarla si sono rivelati infruttuosi da sabato. Preoccupati per la sua incolumità, hanno deciso di avvisare le autorità, che giunte nell’abitazione hanno fatto la macabra scoperta.

In questo caso, la situazione familiare della vittima era già segnata da episodi di violenza. Purtroppo, come in tanti altri casi, la donna aveva denunciato gli abusi subiti, ma aveva successivamente deciso di ritirare la denuncia. Questo ingenerare di complessità nella dinamica della relazione ha reso ancora più tragica l’escalation che ha portato al fatale epilogo.

Recenti aggiornamenti raccontano di un contesto di tensione crescente, tanto che l’ex compagno della vittima, padre della loro figlia, aveva ottenuto la revoca dell’affidamento della piccola. Questo scenario di vulnerabilità e mancata protezione per il soggetto più debole chiama in causa non solo le misure di protezione legali, ma anche l’intero sistema di supporto sociale.

Con questa vittima, il numero delle donne uccise da partner o ex-compagni in Italia nel 2025 supera già le settanta unità. Un dato allarmante che evidenzia quanto ancora ci sia da fare per prevenire queste tragedie e affrontare una cultura che minimizza la violenza di genere.

È tempo per la società di reagire e riflettere seriamente su queste drammatiche statistiche, chiedendosi quali siano i passi necessari per garantire la sicurezza delle donne. La speranza è che l’eco di questa tragica vicenda possa attivare non solo una risposta legislativa, ma anche una mobilitazione collettiva contro il femminicidio.

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