Fermato in acque internazionali | Scopri perché Riccardo Corradini rischia di diventare un simbolo di libertà!
Riccardo Corradini e sei volontari tornano in Italia dopo essere stati fermati dalle autorità israeliane. Un'avventura che segna un importante ritorno! 🇮🇹⛴️✨


Riccardo Corradini e altri sei volontari rientrano in Italia dopo il fermo in Israele
Romano, 10 ottobre 2025 – Dopo giorni di attesa e preoccupazione, stasera atterrerà in Italia Riccardo Corradini, il medico trentino di 31 anni, fermato dalle autorità israeliane mentre era a bordo della nave Conscience, parte della Freedom Flotilla Coalition. L’intercettazione della nave è avvenuta all’alba dell’8 ottobre, a poche miglia dalle coste di Gaza, in acque internazionali, e ha coinvolto un gruppo di nove connazionali.
Insieme a Corradini, arriveranno in patria anche altri sei volontari: Claudio Giuseppe Torrero, Francesco Prinetti, Elisabeth Di Luca, Stefano Argenio, Lorenzo Mollicone e Lorenzo Bresciani. L’arrivo di questo gruppo di attivisti è atteso in vari aeroporti italiani, tra cui Milano, Roma e Torino.
Gli orari di rientro
Secondo fonti vicine alle famiglie, Claudio Giuseppe Torrero e Francesco Prinetti atterreranno all’aeroporto di Torino Caselle alle 18:15. Corradini, invece, fa parte di un volo che arriverà a Roma Fiumicino alle 23:45. Gli altri tre volontari, come riportato, arriveranno nella capitale alle 18:20, mentre Lorenzo Bresciani atterrerà a Milano Malpensa, purtroppo senza un orario confermato.
In totale, i nove connazionali che si erano imbarcati sulla Conscience e su altre imbarcazioni della coalizione Madleen sono stati tutti fermati. Degli altri due, Laura Cardile e Vincenzo Fullone, si prevede il rientro per domenica prossima.
Un appello internazionale
La liberazione di Corradini ha attirato l’attenzione anche a livello accademico. Il rettore dell’Università di Siena, Roberto Di Pietra, ha scritto una lettera al ministro degli Esteri Antonio Tajani per sollecitare il rientro del medico. Corradini è noto per essere stato il primo studente italiano a partecipare a un programma Erasmus+ nella Striscia di Gaza nel 2019, esperienza che ha documentato in un film del 2021, ‘Erasmus in Gaza’, realizzato da Chiara Avesani e Matteo Delbò.
La situazione attuale continua a destare preoccupazioni, non solo tra le famiglie dei volontari coinvolti, ma anche a livello internazionale, sollevando interrogativi sulle libertà di movimento e sui diritti umani nelle zone di conflitto.