Medici senza frontiere cacciati dalla Libia | La crisi umanitaria si aggrava senza pietĂ !

Medici senza frontiere costretti a lasciare la Libia entro il 9 novembre. Una grave crisi per la salute dei migranti 🌍🚫

A cura di Redazione Redazione
29 ottobre 2025 15:43
Medici senza frontiere cacciati dalla Libia | La crisi umanitaria si aggrava senza pietĂ ! -
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Diktat della Libia a Medici Senza Frontiere: “Via entro il 9 novembre”

ROMA – Medici Senza Frontiere (MSF) ha ricevuto un grave ultimatum dal ministero degli Affari Esteri libico: deve lasciare il paese entro il 9 novembre. Questa decisione segna un ulteriore deterioramento della situazione umanitaria in Libia, dove l’organizzazione operava in supporto di rifugiati e migranti, quotidianamente a rischio di violenze e detenzioni arbitrarie.

Dal 27 marzo 2025, MSF aveva già sospeso le sue attività in Libia, a seguito di pressioni da parte dell’Agenzia per la Sicurezza Interna (ISA) e di interrogatori a personale dell’organizzazione. Oltre a MSF, altre nove ONG sono state espulse, creando una situazione drammatica per coloro che necessitano di assistenza medica nel paese.

Steve Purbrick, responsabile dei programmi di MSF in Libia, ha espresso il suo “profondo rammarico” per l’ordinanza di espulsione, sottolineando le gravi conseguenze che tale decisione avrà sulla salute delle persone che necessitano assistenza. “Riteniamo di avere ancora un ruolo cruciale da svolgere nella diagnosi e nel trattamento della tubercolosi e nel supporto al sistema sanitario libico, oltre a garantire l’accesso all’assistenza sanitaria ai rifugiati e migranti”, ha aggiunto Purbrick.

La situazione in Libia è caratterizzata, come riportato da MSF, da crescenti ostruzioni alle attività delle ONG e da drastici tagli ai finanziamenti internazionali. Inoltre, le recenti politiche europee di collaborazione con le autorità libiche in materia di controllo delle frontiere hanno ulteriormente complicato la posizione delle organizzazioni umanitarie nel paese. Attualmente, non esistono ONG internazionali pronte a fornire assistenza medica ai rifugiati e ai migranti nella Libia occidentale.

Nonostante la gravità della situazione, nessuna motivazione è stata fornita per l’espulsione di MSF, il cui status di registrazione continua a essere valido presso le autorità locali. Purbrick ha sperato di poter trovare una soluzione positiva affinché l’organizzazione possa ritornare a operare nel paese.

Nel 2024, MSF ha fornito oltre 15.000 visite mediche, 3.000 sessioni di salute mentale e 2.000 visite per la tubercolosi. Inoltre, ha gestito la registrazione e l’evacuazione di pazienti non libici vulnerabili tramite corridoi umanitari verso l’Italia. Dati recenti evidenziano che ben 76 ex pazienti hanno già beneficiato di questi programmi, ma la loro continuazione è ora a rischio a causa dell’ultimatum libico.

In un contesto già critico, la decisione di allontanare le ONG internazionali dal paese rappresenta un colpo devastante per l’assistenza medica in Libia, sollevando interrogativi su come verranno garantiti i diritti e la salute dei più vulnerabili.

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