Muore dopo colpo di taser | Salvini si schiera con i carabinieri: chi ha ragione?
Matteo Salvini difende i Carabinieri dopo la tragica morte di un cittadino a Napoli. Nuove indagini sul taser alimentano il dibattito. ⚖️🚔


Muore colpito dal taser, Salvini: “Noi stiamo con i carabinieri”
NAPOLI – Una tragica vicenda ha scosso la città partenopea. Il 6 ottobre scorso, un cittadino di 35 anni, Anthony Ihaza Ehogonoh, è deceduto in ambulanza dopo essere stato colpito da un taser durante un intervento dei Carabinieri nel quartiere Chiaia. La Procura di Napoli ha aperto un fascicolo, indagando sull’ipotesi di eccesso colposo nell’uso legittimo delle armi.
“Noi stiamo coi Carabinieri”. È questa la chiosa del vice premier e leader della Lega, Matteo Salvini, che ha voluto esprimere il suo sostegno alle forze dell’ordine attraverso un post su X. L’affermazione di Salvini evidenzia la fiducia che il governo ripone nel lavoro delle forze della polizia, in un momento di crescente tensione sul tema della sicurezza pubblica.
La morte di Ehogonoh ha suscitato un acceso dibattito tra le autorità e l’opinione pubblica. Da un lato, vi è chi sostiene la necessità di riconsiderare l’uso dei taser da parte delle forze dell’ordine, mentre dall’altro si sottolinea la difficoltà di operare in situazioni potenzialmente pericolose. La Procura intende fare chiarezza su quanto accaduto, avviando un’inchiesta per accertare eventuali responsabilità.
Questo tragico episodio solleva interrogativi non solo sulle modalità di intervento da parte delle forze dell’ordine, ma anche sull’adeguatezza delle procedure adottate nel contenimento di situazioni di emergenza. In un contesto in cui la sicurezza è un tema caldo nella società italiana, la questione dell’uso delle armi non letali come il taser è destinata a rimanere al centro del dibattito pubblico.
La polemica è destinata a infiammarsi, mentre la comunità di Napoli attende risposte su un caso che, sicuramente, avrà ripercussioni significative sia sul piano giuridico che su quello sociale.