Occupazione in crescita tra gli over 50 | Ma i giovani restano a bocca asciutta?
Occupazione in crescita ma stagnazione economica: i dilemmi del mercato del lavoro italiano. Scopri il paradosso e le prospettive future! đđŽđšâ¨


Cresce lâoccupazione in Italia, ma a un costo: un paradosso per il mercato del lavoro
NAPOLI â In un contesto economico fragile, il Forum della Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza dei Ragionieri e degli Esperti Contabili ha messo in luce un paradosso che affligge lâItalia: sebbene lâoccupazione aumenti, la crescita economica resta stagnante. Antonio Misiani, vicepresidente della Commissione Bilancio a Palazzo Madama, ha sottolineato come la nuova occupazione sia prevalentemente concentrata negli over 50, privati dellâaccesso alle pensioni anticipate dopo il taglio di alcune misure.
âNegli ultimi tre anni, non abbiamo assistito a un aumento significativo dellâoccupazione tra i giovani e gli under 50,â ha dichiarato Misiani. âLa maggior parte dei nuovi posti di lavoro si trova in settori a bassa produttivitĂ e con salari modesti.â La previsione per il PIL italiano è di una crescita di appena 0,5% entro la fine del 2025, un segnale preoccupante per il futuro economico del paese.
Investimenti nellâistruzione come prioritĂ
Misiani ha messo in evidenza la necessitĂ di investire nellâeducazione, considerata una leva fondamentale per migliorare la produttivitĂ . âLâItalia è ultima tra le economie avanzate per spesa pubblica destinata allâistruzione,â ha affermato. Senza un intervento immediato, il Paese rischia di scivolare ulteriormente indietro anche rispetto alle altre economie europee.
Le politiche del Governo Meloni
Andrea Mascaretti, deputato di Fratelli dâItalia, ha promosso invece le politiche economiche del Governo Meloni, sostenendo che sono state gettate âbasi solide per la crescita economica.â Mascaretti ha citato il miglioramento dello spread Btp-Bund, ridotto da oltre 230 punti a circa 80, e ha sottolineato il potenziale impulso dato dal PNRR e dal sostegno allâinternazionalizzazione delle imprese.
Tuttavia, il contrasto alle burocrazie e il supporto alla produttivitĂ sono evidenti, ma âdeve esserci unâattenzione al calo della produzione industriale e della produttivitĂ per ora lavorata,â ha avvertito Mauro Del Barba di Italia Viva.
Intervenire sui salari e qualitĂ del lavoro
Del Barba ha evidenziato la necessitĂ di un âossigeno per i salari,â suggerendo defiscalizzazioni sui premi di produttivitĂ . Anche Luca Squeri di Forza Italia ha partecipato al dibattito, affermando che âil legame tra lavoro e crescita economica si spezza quando allâaumento dellâoccupazione non corrisponde un miglioramento della qualitĂ del lavoro.â Ă essenziale promuovere innovazione e investimenti per assicurare che la crescita economica porterĂ a tassi di occupazione elevati e di qualitĂ .
Verso una sinergia tra formazione e lavoro
Il commercialista Mario Chiappuella ha rimarcato lâimportanza di creare âun ponte tra istruzione, innovazione e produttivitĂ .â Secondo lui, âla scuola e lâuniversitĂ devono rispondere alle reali esigenze delle imprese.â Questo richiamo allâurgenza di un cambiamento è confermato anche da Paolo Longoni, consigliere dellâIstituto Nazionale Esperti Contabili, che ha concluso il dibattito sottolineando la necessitĂ di trattare croniche disuguaglianze salariali.
âOccorre parlare di un equo salario dâingresso, piuttosto che di un salario minimo,â ha affermato Longoni. Lâinvito finale è a lavorare insieme per garantire un futuro migliore, che assicuri dignitĂ e opportunitĂ a tutti, in particolare ai giovani.
In questo scenario complesso, il dibattito sul lavoro, la produttivitĂ e le politiche educative resta dunque cruciale per affrontare il paradosso italiano di una crescita occupazionale senza un reale impulso allâeconomia.