Offese Infantili dalla Casa Bianca | Il giornalista Massacrato per una Semplice Domanda!

Scopri la straordinaria storia del giornalista Shirish Dáte, bersaglio di insulti infantili dalla Casa Bianca! 📰🤯 Un caso senza precedenti!

A cura di Redazione Redazione
29 ottobre 2025 15:21
Offese Infantili dalla Casa Bianca | Il giornalista Massacrato per una Semplice Domanda! -
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“Tua madre!”: Lo scontro tra il giornalista dell’HuffPost e la Casa Bianca di Trump

ROMA – La Casa Bianca di Donald Trump è nota per il suo clima di tensione con i giornalisti, ma una storia recente ha catturato l’attenzione per il suo tono particolarmente offensivo. Shirish Dáte, reporter accreditato presso la Casa Bianca per l’HuffPost, si è trovato coinvolto in uno scambio di insulti che ha suscitato clamore.

Sotto i riflettori il giornalista Shirish Dáte

Dáte, 61 anni, ha una lunga carriera alle spalle con diverse testate mainstream prima di approdare all’HuffPost nel 2016. Tuttavia, la sua esperienza recente è stata segnata da interazioni poco professionali da parte di membri della comunicazione della Casa Bianca, in particolare dei funzionari Karoline Leavitt e Steven Cheung.

In un episodio emblematico, dopo che Trump ha annunciato un incontro con Putin a Budapest, Dáte ha osato porre una domanda sulla scelta della capitale ungherese. La risposta non si è fatta attendere: “Tua madre l’ha fatto”, ha scritto Leavitt, seguita a ruota da Cheung con un’analoga offensiva.

Un linguaggio infantile per una questione seria

Il linguaggio usato dagli addetti stampa sembra provenire da una scuola elementare. “Ho pensato: ‘Questa è una guerra seria in corso che ha ucciso decine di migliaia di ucraini nelle loro case’”, ha commentato Dáte, sottolineando la gravità del tema in discussione rispetto alle risposte infantili che ha ricevuto.

Il New York Times ha descritto questa situazione come un’”esistenza professionale piuttosto solitaria” per Dáte, che si sente sempre più isolato nel panorama di una sala stampa popolata da testate di destra.

Insulti e polemiche

Leavitt ha definito Dáte uno “scribacchino di estrema sinistra” e lo ha accusato di non essere preso sul serio nemmeno dai suoi colleghi. Inoltre, pare che Dáte non si sia salvato neppure da messaggi privati di Cheung, che includevano insulti sulla sua statura fisica e sulla sua virilità.

Questo scambio, purtroppo, non è un’eccezione, ma piuttosto un’indicazione di come le relazioni tra i giornalisti e il governo possano degenerare, specialmente in contesti politici polarizzati.

Una questione di libertà di stampa

La vicenda di Shirish Dáte mette in luce il crescente divario tra il mondo dell’informazione e le istituzioni governative. La mancanza di rispetto e professionalità nei confronti di un giornalista accreditato non solo danneggia l’immagine della Casa Bianca, ma solleva interrogativi sulla libertà di stampa e sul rispetto dovuto a chi esercita il diritto di informare.

In un’epoca in cui il dialogo e la trasparenza sono più che mai necessari, è auspicabile che i rapporti tra stampa e potere possano evolversi verso una maggiore civiltà e rispetto reciproco.

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