Orbàn rivela inaspettate verità sull’Europa | Meloni e la sua sfida ignota al “burattino di Putin”
Orbán in visita a Roma critica l'Europa sul conflitto in Ucraina e discute con Meloni su economia e migrazioni. Scopri di più! 🇭🇺🇮🇹✨
Ucraina e crisi energetica: Orbán in visita a Roma lancia strali all’Europa
ROMA – Il premier ungherese Viktor Orbán ha concluso oggi la sua missione a Roma, che ha compreso un incontro al Vaticano con Papa Leone XIV e un colloquio a Palazzo Chigi con la premier Giorgia Meloni. All’uscita dall’hotel, Orbán non ha risparmiato critiche all’Unione Europea, affermando che “l’Europa è totalmente fuori dai giochi” riguardo alla risoluzione del conflitto in Ucraina.
La giornata è iniziata con un incontro di alto profilo in Vaticano, dove Orbán ha discusso di questioni europee, con particolare attenzione al conflitto in Ucraina e alla situazione nel Medio Oriente. La Santa Sede ha sottolineato l’importanza del dialogo e le solide relazioni bilaterali, evidenziando l’impegno della Chiesa cattolica nell’ambito sociale assolutamente fondamentale per l’Ungheria.
Orbán critica le sanzioni americane
Appena fuori dall’hotel, Orbán ha dialogato con i giornalisti, affrontando temi caldi come i dazi imposti dall’ex presidente Trump sul gas russo. “Dal punto di vista ungherese, sono un errore,” ha dichiarato. Orbán ha espresso preoccupazione per l’impatto delle sanzioni sulle aziende energetiche russe e ha anticipato un prossimo viaggio a Washington per discutere della questione.
“Senza il petrolio e il gas russi, i prezzi dell’energia saliranno vertiginosamente,” ha avvertito Orbán, indicando la vulnerabilità dell’economia ungherese a queste sanzioni. Trasparente nel suo approccio, ha aggiunto che tentare di costruire un nuovo sistema economico per l’Ungheria è una priorità urgente.
Le critiche all’Europa
Tra le affermazioni più incisive, Orbán ha affermato che “abbiamo appaltato agli americani e ai russi la possibilità di risolvere questa guerra,” evidenziando così la mancanza di un ruolo attivo dell’Europa nel conflitto. “L’Europa è totalmente fuori dai giochi,” ha sentenziato, ribadendo che è critico investire direttamente nel futuro delle relazioni europee.
Le questioni economiche hanno dominato il colloquio con Meloni a Palazzo Chigi, dove si è discusso della perdita di competitività dell’Europa e dell’impatto delle normative come l’Ets2 sulle famiglie e sulle imprese. Orbán ha sottolineato l’importanza di collaborare per rendere le economie italiane e ungheresi più competitive.
Reazioni politiche a Roma
Non mancano le reazioni critiche all’ospitalità riservata a Orbán. Riccardo Magi, segretario di +Europa, lo ha definito un “burattino di Putin”, esprimendo preoccupazione per il suo ruolo nella disgregazione dei principi democratici in Ungheria. Durante un flash mob organizzato per contestare la visita di Orbán, Magi ha ribadito che la vera Europa è quella fondata sulla democrazia e sulla libertà.
D’altro canto, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha difeso il dialogo anche con leader con idee divergenti, affermando che il confronto è essenziale per la democrazia.
In conclusione, la visita di Orbán a Roma ha sollevato interrogativi non solo sulla sua posizione riguardo all’Ucraina ma anche sul futuro delle dinamiche europee, immergendo così l’Unione in una riflessione profonda su come affrontare le sfide interne ed esterne che la attendono.