Pamela uccisa con oltre 30 coltellate | Ecco cosa si nasconde dietro le richieste di aiuto ignorate!

Pamela Genini è stata brutalmente uccisa dal compagno, un caso che solleva interrogativi sulla protezione delle vittime di violenza. Scopri di più 🕵️‍♂️💔

A cura di Redazione Redazione
17 ottobre 2025 23:19
Pamela uccisa con oltre 30 coltellate | Ecco cosa si nasconde dietro le richieste di aiuto ignorate! -
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Pamela Massacrata: La Violenza Inaudita e Il Fermo di Soncin

Roma, 17 ottobre 2025 – La tragica morte di Pamela Genini, 29 anni, ha scosso profondamente l’opinione pubblica e le istituzioni. La giovane è stata brutalmente assassinata a Milano dal suo compagno, Gianluca Soncin, che ha inferto oltre 30 coltellate sul suo corpo. Questo tragico evento mette in luce non solo la brutalità dell’omicidio, ma anche una serie di allarmi ignorati che avrebbero potuto salvarla.

Dalle prime risultanze dell’autopsia, si evince che almeno tre coltellate al torace sono state letali. Inizialmente si pensava che la giovane fosse morta a causa di 24 fendenti, ma l’esame autoptico ha potuto confermare un numero superiore, testimoniando la violenza inammissibile inflitta da Soncin. La brutalità dell’assalto, avvenuto sul terrazzo dell’appartamento di Pamela, è stata confermata da testimoni oculari che hanno assistito all’orrendo crimine.

Il giudice per le indagini preliminari ha convalidato il fermo di Soncin, ritenendo che rappresenti un pericolo per la società. L’indagato, che non ha risposto agli interrogatori, potrebbe ancora essere capace di minacciare altre persone. Pamela, infatti, aveva già subito minacce di morte, con Soncin che prometteva di infliggere dolore anche ai suoi familiari. Francesco Dolci, un testimone chiave e confidente di Pamela, ha confermato le sue paure, sottolineando come la giovane cercasse disperatamente aiuto prima della sua morte.

Le dinamiche dell’omicidio sembrano suggerire una pianificazione premeditata. Infatti, il giudice ha sottolineato che Soncin avrebbe stabilito il suo piano “almeno una settimana prima”, prendendo addirittura copia delle chiavi dell’appartamento di Pamela. Questo elemento ha fatto emergere la premeditazione e il desiderio di infliggere dolore alla giovane.

Nonostante i segnali di allerta, come le numerose richieste di aiuto al pronto soccorso e alle forze dell’ordine, Pamela non era riuscita a ottenere la protezione di cui aveva bisogno. Nel settembre 2024, dopo una violenta aggressione, si era rivolta al pronto soccorso, ma la sua denuncia non aveva portato ad alcun seguito. Analogamente, in un secondo episodio risalente a maggio scorso, tralasciò di avvalorare la gravità della situazione quando la polizia intervenne.

L’ultima richiesta di aiuto si è rivelata fatale. Il 14 ottobre, i poliziotti hanno realmente assistito alla scena orrenda, trovandosi di fronte al suo omicidio. Questa tragedia rimarca la necessità di risposte concrete e tempestive da parte delle istituzioni, affinché episodi simili non si ripetano in futuro. La storia di Pamela è un appello a un maggiore impegno nella protezione delle donne vulnerabili, affinché non siano più lasciate sole di fronte alla violenza.

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