Primo morto in Italia per overdose da nitazeni | È davvero più pericoloso del fentanyl?
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Primo morto in Italia per overdose da nitazeni: un nuovo allarme per la salute pubblica
ROMA – La notizia ha colpito l’opinione pubblica e sollevato serie preoccupazioni: un 28enne di Brunico è la prima vittima accertata in Italia di una overdose da nitazeni, un oppioide sintetico considerato ancora più potente del noto fentanyl. Il giovane è stato trovato senza vita, in circostanze che inizialmente non avevano destato sospetti, nel bagno di una fabbrica durante il turno di notte lo scorso settembre 2024.
Le indagini, condotte dalla procura di Bolzano, hanno portato all’arresto del pusher, un 29enne altoatesino che acquistava le sostanze tramite il dark web utilizzando criptovalute. Le analisi del Ris di Roma, effettuate a distanza di un anno dalla tragedia, hanno confermato la presenza di nitazeni in alcune tracce di stagnola trovate vicino al corpo. “Dopo questa prima morta accertata e ben 35 sequestri registrati solo in Alto Adige, abbiamo serie ragioni di temere che il nitazeni stia prendendo piede nel nostro paese,” ha avvertito il procuratore Axel Bisignano.
“Si tratta di una vera e propria bomba,” ha dichiarato Bisignano in una conferenza stampa. Il procuratore ha sottolineato come “non esista un dosaggio sicuro” per queste sostanze: la loro potenza è tale che anche un’assunzione minima può risultare letale. La preoccupazione è amplificata non solo dall’unicità del caso, ma anche da un trend preoccupante che potrebbe mettere a rischio la salute pubblica.
Le indagini sul decesso del giovane di Brunico hanno riportato alla luce la presenza della protonitazepina, una sostanza altamente tossica che, anche a basse dosi, può indurre overdose mortali. Secondo gli inquirenti, l’assunzione di nitazeni è associata a potenziali alterazioni nell’attività elettrica cardiaca, il che potrebbe spiegare le condizioni di salute precarie del giovane.
Il sequestro di plichi postali contenenti nitazeni, acquistati in diversi paesi europei come la Grecia, ha evidenziato come il problema sia internazionale e richieda un approccio coordinato e risoluto a livello nazionale. Con l’aumento dei casi segnalati, le autorità locali si trovano ora a dover affrontare una battaglia complessa contro la diffusione di queste nuove droghe, strumento di un mercato clandestino in continua espansione.
Il procuratore Bisignano ha esortato la popolazione a rimanere vigile e a diffidare da sostanze non verificate. “Vogliamo mettere in guardia i cittadini: queste sostanze sono estremamente pericolose e la loro diffusione non può essere sottovalutata,” ha concluso, lasciando presagire che il peggio potrebbe ancora arrivare se non si agisce tempestivamente.