Ucraina: convoglio Onu colpito da droni russi | La comunità internazionale è davvero sorda?
Droni russi attaccano un convoglio umanitario ONU in Ucraina, distruggendo camion carichi di aiuti a Kherson. Fortunatamente, nessun ferito. 🚨🇺🇦


Ucraina, attacco a convoglio umanitario Onu: Due camion in fiamme
Il conflitto in Ucraina continua a colpire senza pietà la popolazione civile e, in un tragico sviluppo, un convoglio umanitario dell’Onu è stato attaccato da droni russi mentre trasportava aiuti a Kherson. L’incidente si è verificato il 14 ottobre 2025, con la notizia confermata da funzionari dell’Onu, tra cui Richard Ragan e Matthias Schmale.
Due camion distrutti, ma senza feriti
Il convoglio, composto da quattro camion chiaramente contrassegnati come appartenenti alle Nazioni Unite, si dirigeva verso Bilozerka, una delle aree più colpite dalla guerra, quando è stato bersaglio di un intenso fuoco d’artiglieria e, successivamente, di droni russi. Due camion del Programma Alimentare Mondiale sono stati danneggiati e incendiati, ma per fortuna non si registrano feriti tra gli operatori umanitari, tra cui un funzionario italiano presente al momento dell’attacco.
Una violazione del diritto internazionale umanitario
Matthias Schmale ha denunciato l’attacco, definendolo un atto “assolutamente inaccettabile”. Ha sottolineato come “gli operatori umanitari siano protetti dal diritto internazionale umanitario e non dovrebbero mai essere attaccati”. Schmale ha anche messo in luce l’importanza fondamentale degli aiuti umanitari per i civili nelle zone di conflitto, dichiarando che “prendere di mira deliberatamente gli operatori e le risorse umanitarie è una grave violazione delle norme internazionali e può costituire un crimine di guerra”.
La condanna italiana: Tajani e Valastro in prima linea
Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, non ha tardato a esprimere la sua condanna per l’accaduto. “Gli attacchi sui civili, sugli ospedali e sugli operatori umanitari sono inaccettabili”, ha dichiarato, chiedendo alla Russia di cessare la violenza. La solidarietà del governo italiano è stata rivolta non solo all’Onu ma anche al popolo ucraino, evidenziando l’urgenza di agire come attore responsabile.
Rosario Valastro, presidente della Croce Rossa italiana, ha aggiunto la sua voce alla condanna, affermando che “gli operatori umanitari non sono un bersaglio, così come i loro veicoli”. Ha sottolineato che siamo di fronte a un’altra grave violazione del diritto internazionale umanitario, e ha ribadito la necessità di rispettare le regole della guerra.
Conclusioni amaramente necessarie
Il triste bilancio dell’attacco include un camion distrutto, uno danneggiato e diverse tonnellate di aiuti disperse sul campo. “Per fortuna, nessuno è rimasto ferito”, ha concluso Valastro, ma ciò non toglie l’urgenza di rispettare le norme internazionali: “Le guerre hanno delle regole e devono essere rispettate.”
In un contesto già tragico, questa aggressione contro il personale umanitario rappresenta un ulteriore passo verso l’oscurità del conflitto, richiedendo un intervento immediato della comunità internazionale per tutelare coloro che operano in situazioni di crisi.