Ponte sullo Stretto: le penali al centro del dibattito
Strait of Messina Bridge spiega le penali previste per i ritardi nella costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina e l’aggiornamento del nuovo contratto firmato ad agosto 2025
La pagina social Strait of Messina Bridge è tornata a parlare di un tema spesso trascurato ma decisivo per il futuro dell’opera: le penali legate alla costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina. Il post, molto seguito e commentato, ha riassunto in modo chiaro cosa accadrebbe in caso di ritardi o di mancata realizzazione, ricordando come questo tipo di clausole sia una prassi comune per tutte le grandi infrastrutture pubbliche.
Un precedente che risale al governo Monti
Nel post viene ricordato che le penali destinate a Webuild, la società coinvolta nel progetto, furono introdotte già nel 2011, durante il governo Monti, quando fu disposto lo scioglimento della società Stretto di Messina. In quell’occasione si tentò persino di inserire una parte della cifra dovuta in manovra, attingendo a fondi pubblici. Successivamente, una lunga serie di contenziosi legali permise allo Stato di ritardare il pagamento di quanto dovuto.
Cifre aggiornate e nuove clausole nel contratto del 2025
Come si legge nel post di Strait of Messina Bridge, con la firma dell’atto aggiuntivo del 6 agosto 2025, la penale complessiva è stata aggiornata a 1 miliardo e mezzo di euro, in linea con l’aumento dei costi e con il tempo trascorso. Ma non solo: il nuovo contratto prevede anche una penale di 2 milioni di euro per ogni giorno di ritardo oltre la data ipotetica di settembre 2032. Un dettaglio che conferma la serietà e la portata economica dell’impegno preso: una tutela per lo Stato ma anche una garanzia per il completamento dell’opera nei tempi stabiliti, in attesa della delibera n. 41 del CIPESS, attesa a giorni per rendere il contratto pienamente operativo.