Ritrovato DNA maschile su gonna, tablet e pareti: nuovi dettagli sull'omicidio di Pierina.

Novità scioccanti sull'omicidio di Pierina: tracce di Dna maschile trovate su gonna, tablet e pareti! 🕵️‍♂️🔍 Scopri di più!

A cura di Redazione
02 agosto 2024 16:34
Ritrovato DNA maschile su gonna, tablet e pareti: nuovi dettagli sull'omicidio di Pierina.
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Omicidio Pierina: il Dna maschile si fa strada tra le prove

Un giro di notizie inquietanti emerge dal caso dell’omicidio di Pierina Paganelli, la 78enne brutalmente assassinata a Rimini con 29 coltellate il 23 ottobre scorso. I primi risultati dei test condotti dall’istituto di Genetica di Tor Vergata rivelano la presenza di Dna maschile su diversi oggetti della vittima, tra cui la gonna, il tablet e persino il garage dove si è consumata la tragedia.

Le tracce genetiche trovate, sebbene in quantità limitata, sono sicuramente riconducibili a un uomo. Tuttavia, il campione deve ancora essere sequenziato e non è attualmente comparabile con quello dell’unico indagato, Louis Dassilva, un 34enne senegalese, vicino di casa di Pierina e amico intimo della nuora, Manuela Bianchi.

Dettagli dell’analisi

Le indagini sono focalizzate su un lembo della gonna indossata da Pierina e su frammenti di impronte digitali rinvenuti sul muro del garage. In particolare, l’attenzione degli inquirenti è rivolta alle gocce di sangue sul tablet, che potrebbero rivelare ancora più dettagli cruciali per il processo. Non solo, ma anche un bisturi sequestrato nell’abitazione di Dassilva e della moglie, Valeria Bartolucci, presenta tracce di Dna maschile.

Per identificare meglio il profilo genetico, si procederà all’amplificazione del Dna. Questi risultati costituiranno una parte fondamentale della relazione che sarà presentata in vista dell’udienza di incidente probatorio davanti al gip Cantarini, fissata per il prossimo 11 ottobre. Non si esclude, inoltre, la possibilità di un terzo profilo genetico, il che avvalerebbe la difesa di Dassilva, il quale continua a dichiararsi innocente.

Un alibi da verificare

La difesa ha sottolineato che le prove potrebbero sostenere la versione di Dassilva, il quale è stato "incastrato" dalle telecamere di sorveglianza. La moglie, Valeria Bartolucci, ha affermato che il marito era sempre presente in casa la notte dell’omicidio, un alibi che ora verrà ulteriormente esaminato dai magistrati.

Il caso rimane sotto accertamento e, mentre la scienza del Dna continua a rivelare nuove piste, la comunità riminese attende gli sviluppi di una storia che continua a far discutere e a sollevare domande inquietanti sulla sicurezza e la giustizia.

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