VIDEO | Il Settebello scuote il mondo: rivolta contro gli arbitri e sfida in inferiorità per 4 minuti!
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PROTESTA CLAMOROSA DEL SETTEBELLO: UN GESTO DI NON RICONOSCIMENTO VERSO GLI ARBITRI
Roma – L’Italia della pallanuoto ha dato vita a una protesta senza precedenti durante la semifinale per il piazzamento ai Giochi Olimpici di Parigi 2024. In segno di dissenso contro le decisioni arbitrali accusate di essere sfavorevoli, il Settebello ha girato le spalle agli arbitri, mostrando una netta opposizione al trattamento ricevuto nei quarti di finale contro l’Ungheria.
Il gesto di protesta è avvenuto durante l’inno nazionale, prima dell’inizio della partita contro la Spagna. I giocatori, guidati dal commissario tecnico Campagna, hanno deciso di astenersi dall’attaccare, presentandosi in campo con un uomo in meno. In questo contesto, Condemi, uno dei protagonisti dell’episodio controverso che ha portato alla squalifica di un altro compagno, ha scelto di lasciare la vasca, liberandosi della propria calotta.
L’episodioè una diretta conseguenza delle discussioni e delle polemiche seguite alle clamorose decisioni arbitrali segnate dalla Var nella partita persa contro l’Ungheria, che ha costretto gli azzurri a confrontarsi con errori ritenuti gravi e inaccettabili. La scelta di scendere in acqua con un uomo in meno ha rappresentato un atto di protesta che, sebbene simbolico, ha messo in luce la frustrazione dei giocatori.
Dopo quattro minuti di questa strategia, sotto di 4-0, l’Italia ha finalmente deciso di riprendere a giocare nel modo tradizionale. Nonostante il ritorno alla normalità, la partita si è conclusa con una sconfitta per 11-9. Questo gesto di protesta ha avuto un forte impatto mediatico, attirando l’attenzione di molti, sia a livello nazionale che internazionale.
Domani, gli azzurri torneranno in vasca per la finale per il settimo e l’ottavo posto contro la perdente dell’incontro tra Grecia e Australia. Il Settebello, ora più che mai, appare determinato non solo a lottare in acqua, ma anche a far sentire la propria voce contro un sistema che pare, a loro avviso, non garantire la giustizia sportiva. Un episodio che sicuramente entrerà nella storia della pallanuoto e dello sport in generale, ribadendo l’importanza dell’integrità e della giustizia nelle competizioni.